Concorso a cattedra, quali modifiche alla tabella di valutazione e alle prove? Sigilló, vogliamo che il servizio venga valutato equamente
Oggi il Sottosegretario Faraone ha anticipato la volontà di rivedere i punteggi da attribuire al servizio nella tabella di valutazione dei titoli per il concorso scuola docenti, così come le prove. Ne abbiamo parlato con Rosa Sigillò, coordinatrice nazionale del movimento MIDA precari.
Oggi il Sottosegretario Faraone ha anticipato la volontà di rivedere i punteggi da attribuire al servizio nella tabella di valutazione dei titoli per il concorso scuola docenti, così come le prove. Ne abbiamo parlato con Rosa Sigillò, coordinatrice nazionale del movimento MIDA precari.
Il Sottosegretario Faraone, oggi in Parlamento, ha detto che sarà rivisto il punteggio per la valutazione del servizio. Più di 0,5, ma meno del punto chiesto dal CSPI. Sareste soddisfatti di un punteggio di 0,75?
No, e a queste condizioni può anche evitare di darceli questi punti. Si tratterebbe dell'ennesima umiliazione per il lavoro ed i lavoratori, a questo punto era meglio non valutare completamente il servizio. Devono rimediare all'errore di una tabella valutazione titoli iniqua, con punteggio per il servizio di 0,5. E' un dislivello di punteggio evidente rispetto all'abilitazione TFA. Per evitare le guerra intestina tra precari, sarebbe bastato un concorso per soli titoli, ma anche in questo caso si è scelto di punire i lavoratori.
Non ci pare che il Ministro si sia detto disposto.
Sì, lo sappiamo e stiamo cercando di limitare i danni di questa scelta scellerata, soprattutto cercando soluzioni per il dopo concorso, per coloro che rimarranno ancora fuori dal sospirato ruolo dopo anni di insegnamento e percorsi abilitanti che sembravano promettere l'assunzione.
Per quanto riguarda le prove concorsuali, pare ci sia la volontà di rivederle in funzione non nozionistica. Almeno questo potreste considerarlo positivamente, se non ricordo male è una delle vostre richieste.
Sì, speriamo in un accogliemento totale dell'odg Malpezzi. Siamo contrari alle prove nozionistiche e nonostante tutto ci fidiamo della politica. Ci auspichiamo che adotti una soluzione di buon senso. Abbiamo avuto rassicurazioni pubbliche circa la battaglia del PD per far fare un concorso senza prove nozionistiche. Vedremo.
Ci giungono notizie anche circa l'accoglimento del valore del servizio svolto sul sostegno.
Abbiamo proposto una nota a riguardo, nota 7, che ha incontrato il favore dei tecnici MIUR.
Nulla, invece, per le due prove di inglese con livello B. Oggi Faraone ha chiuso la porta, le dovrete affrontare.
Può anche averla chiusa, ma noi proveremo a sfondarla. Siamo contrari alla verifica delle conoscenze di lingua straniera, abbiamo chiesto che qualora si renda indispensabile il loro accertamento esso avvenga durante l'anno di prova. Comunque al Ministero c'è chiusura soprattutto per primaria e infanzia, ma qualche speranza potrebbe esserci per le secondarie. Comunque il problema è anche nei numeri …
… in che senso?
Da un lato non sappiamo il numero di iscritti alla seconda fascia d'istituto. Il Ministro ci ha detto che i docenti PAS e TFA sono circa 60mila, esclusi infanzia primaria. Dati che non sono stati pubblicati, abbiamo richiesto che ne sia data ampia diffusione – anche in virtù della legge sulla trasparenza – ma il Ministero si è rifiutato. Dall'altro non si conoscono i numeri della distribuzione geografica dei posti messi a bando, ci sono molti posti al Sud che saranno coperti dai docenti che hanno preso il ruolo con il piano assunzionale. Questa è la vera sanatoria.
Vuoi lanciare un appello alla politica?
Sì, come MIDA voglio ricordare che dopo aver proposto un aggiornamento delle GaE al 2018, per non far entrare i diplomati magistrali, dopo il piano straordinario di assunioni fase B, C che ha immesso in ruolo personale senza servizio, chiediamo al governo di fare un passo indietro e rendere almeno equo il concorso poiché così come è stato formulato, ha il preciso scopo di eliminare PAS e Magistrali, e di dare un doppio canale che rappresenterebbe l'unica vera possibilità.
Vogliamo ancora credere che la politica adotti soluzioni di buon senso. Gli abilitati PAS, sono abilitati di Stato come gli altri con l'unica colpa di avere lavorato e avere prestato servizio per lo Stato. Mi chiedo come mai il fatto di aver lavorato e studiato contemporaneamente venga visto come un demerito e non come un valore aggiunto. Il PAS non è stato una sanatoria, ma un atto che, stando alla direttiva europea 36/2005 spetterebbe di diritto a color che hanno maturato 3 anni di servizio in 10 anni e, in ultimo, ricordiamo che un test selettivo ad un corso a numero chiuso non è merito, ma serve solo a limitare gli accessi alle università. La politica del numero chiuso non ci appartiene. Chiediamo ancora al governo di considerare la posizione di tutti coloro i quali al momento stanno lavorando e si troveranno impossibilitati a prepararsi adeguatamente per il concorso: dati questi questi presupposti non possiamo di certo affermare che siamo stati messi nelle condizioni di svolgere serenamente il compito che ci è stato richiesto.