Luca Serianni in pensione. Consigli su come rinnovare insegnamento dell’italiano a scuola

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Lunedì scorso alla Sapienza di Roma Facoltà di Lettere e Filosogia il Prof. Luca Serianni ha svolto la sua ultima lezione da docente universitario in cattedra.

Vogliamo ricordare il suo lavoro di linguista con alcuni dei suggerimenti da lui profusi durante la denuncia sul degrado della lingua italiana

Nel corso di una intervista a Informalingua il Prof. ha commentato

“Bisogna rafforzare la presenza della lingua italiana a scuola. In particolare, cosa questa abbastanza facile, rinnovando un po’ certi aspetti della didattica. Andrebbero potenziate le prove che riguardano le abilità di comprensione di un testo. Queste prove instaurano un circolo virtuoso assolutamente fondamentale. Non possiamo solo accontentarci di verificare se si conoscono le subordinate, che ovviamente mi stanno molto a cuore, sia chiaro. Ma l’aspetto centrale è leggere un testo, che può essere anche un testo di giornale o un saggio di divulgazione scientifica, e vedere che cosa si è capito attraverso il meccanismo dell’inferenza. Cioè formulando una serie di affermazioni relative agli argomenti toccati nel testo e chiedendo all’alunno se si tratta di deduzioni corrette, cioè ricavabili effettivamente dal testo, oppure no.Questo è un meccanismo di forte valore educativo, per quanto riguarda il possesso della lingua ma anche i diritti di cittadinanza che vuol dire assicurarsi della capacità di un diciottenne scolarizzato di affacciarsi sul mondo con consapevolezza partendo da un corretto, ampio e approfondito della sua lingua materna.” Serianni: rinnovare insegnamento dell’italiano a scuola e diffondere italiano all’estero

e ancora una intervista del nostro direttore Eleonora Fortunato

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“Andrebbe incoraggiato anche nel segmento medio-superiore (scuola secondaria di primo e di secondo grado) il riassunto. Non c’è nessun esercizio più adatto per attivare il corretto circuito di comprensione della lettura (con conseguente gerarchizzazione dei dati più significativi); per educare alla sintesi, correggendo la tendenza alla verbosità che impera nelle nostre scuole; per verificare la padronanza linguistica, graduando le consegne (da quella più facile: «Evidenzia le frasi del testo che manterresti, riducendone la lunghezza di x %»; a quella più complessa: «Riduci il testo a x battute/parole, sforzandoti di non ripetere mai più di tre parole in sequenza dell’originale»). ”

Auguri al Prof. Serianni per i prossimi obiettivi.

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