I neoassunti preferiscono le supplenze: ecco tutti i dati

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Sono 9 milioni gli studenti che quest’anno risultano iscritti nelle scuole italiane e che in questi giorni stanno tornando sui banchi, e anche se il premier Matteo Renzi fa notare che il 97% dei precari ha accettato il ruolo  i sindacati hanno i loro dubbi.

Sono 9 milioni gli studenti che quest’anno risultano iscritti nelle scuole italiane e che in questi giorni stanno tornando sui banchi, e anche se il premier Matteo Renzi fa notare che il 97% dei precari ha accettato il ruolo  i sindacati hanno i loro dubbi.

Proprio per questo i sindacati rispondono ai dati diffusi da Renzi con altri dati. E dai dati resi noti emerge che per quel che riguarda il Centro Nord, da Roma in su, su 10 precari che hanno partecipato alla fase B, 7 hanno preferito congelare il ruolo restando precari per trovare una supplenza più vicina a casa.




Per fare questo è stata sfruttata la legge 107 che prevede che se il precario non accetta il ruolo che gli viene offerto ne perde il diritto a meno che non abbia in corso una supplenza o sia in aspettativa. In questo modo i precari hanno accettato la cattedra prenotandola, di fatto, per il prossimo anno scolastico. Tutti i precari che hanno accettato una supplenza annuale hanno avuto la possibilità di restare nella propria provincia: la circolare sulle supplenze, infatti, permette anche agli immessi in ruolo di partecipare all’assegnazione delle supplenze spostandosi nella sede di titolarità solo a fine supplenza. Grazie a questo escamotage 7 docenti su 10 hanno potuto restare vicino ad amici e parenti rimandando il momento del trasferimento. Tutto questo, naturalmente, ha alimentato il mercato delle supplenze poiché le cattedre non occupate dai titolari sono state occupate dai precari.

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