Bus contro scuola, i 3 minori fermati hanno agito “per noia”

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I carabinieri sono arrivati a loro grazie, prevalentemente, a tre piste: nell’audio dei video registrati dal sistema di sorveglianza dei bus si sentono due dei loro nomi, nelle chat dei social network i tre hanno fatto riferimento a quanto accaduto, infine i test eseguiti su capelli e sudore rinvenuti sui bus confermano, attraverso il dna, che erano loro alla guida dei mezzi. Non mancano i vestiti utilizzati nel raid e rinvenuti nelle abitazioni oltre ai video registrati quella notte con i telefonini. “Non c’erano motivi di acredine contro l’istituto o i professori”, spiega il capitano della Compagnia di Carpi, Alessandro Iacovelli, mentre Giovanni Balboni, comandante provinciale dei carabinieri di Modena, parla di “un film agghiacciante”. Prima di schiantarsi contro la scuola, i bus – come dimostrano le immagini delle telecamere – sono stati utilizzati per una vera e propria gara ad alta velocità lungo 30 chilometri, sempre a Carpi, con cartelli stradali abbattuti e semafori rossi ‘bruciati’. I loro genitori si dicono sconvolti e molto dispiaciuti per quanto successo. L’indagine è coordinata dalla procura dei minori del tribunale di Bologna.

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