Alternanza scuola-lavoro, Fedeli “se aziende chiedono soldi andate in Procura”

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Dure le parole del Ministro Fedeli relativamente alla denuncia delle associazioni studenti di aziende che chiedono soldi agli studenti per svolgere il praticantato.

“Non esiste – ha detto il Ministro in occasione di un convegno della Cisl scuola su “Giovani, scuola, società, lavoro” – che ci siano aziende che chiedono soldi per fare l’alternanza scuola-lavoro. Se accade andate in Procura”. “L’alternanza scuola-lavoro è solo innovazione didattica – ha ribadito la ministra  – e non può essere utilizzata dalle aziende per fare altro”.

“Ci sarà – ha spiegato – un sito Miur per segnalare tutti gli abusi e le irregolarità che si riscontrano durante questo tipo di esperienza; verrà messa a punto la Carta dei diritti e dei doveri per gli studenti in alternanza; verranno predisposti dei modelli, degli schemi, sui contenuti che deve avere il percorso dell’alternanza; e da settembre – ha aggiunto – ci saranno oltre un migliaio di turo all’interno delle scuole per costruire le competenze di progettazione dell’alternanza scuola-lavoro” La ministra ha quindi invitato a fare chiarezza perché “c’è stata spesso – ha fatto notare – una grande confusione tra l’alternanza e la parte che riguarda la formazione negli istituti professionali”.

Sull’argomento è intervenuto anche il segretario CISL, Furlan, che così ha commentato: “L’alternanza è un ponte tra scuola e lavoro, non lavoro sommerso, sottopagato e nascosto”

“Ancora oggi in questo Paese – ha detto – varie esperienze come l’apprendistato o i tirocini hanno perso il loro valore formativo per diventare uno strumento di abuso. Va affermato, invece, una cosa importante e cioè che la scuola è elemento di cultura come lo è il lavoro e scuola e lavoro insieme determinano la possibilità di esser cittadini a pieno titolo”. “Non credo – ha proseguito – che avremo ‘in quattro e quattro otto’ esperienze di alternanza come le vogliamo, dobbiamo però pretendere percorsi e regole chiare”. Furlan ha quindi decisamente bocciato la possibilità di farei alternanza scuola-lavoro attraverso le “imprese simulate” a scuola: “è un insulto, una presa in giro alla cultura del lavoro”.

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