Riforma scuola. Chimienti (M5S): “abolire il precariato, non i precari”

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Il Movimento 5 Stelle prende le distanze dalla Riforma Renzi, definendo il piano di stabilizzazione “un metodo nascosto di ricatto”. A parlare è Silvia Chimienti, che in un’intervista ci ha mostrato alcune perplessità su alcuni importanti aspetti del testo della Riforma e ha prospettato una soluzione alternativa.

Il Movimento 5 Stelle prende le distanze dalla Riforma Renzi, definendo il piano di stabilizzazione “un metodo nascosto di ricatto”. A parlare è Silvia Chimienti, che in un’intervista ci ha mostrato alcune perplessità su alcuni importanti aspetti del testo della Riforma e ha prospettato una soluzione alternativa.

In che modo definirebbe questa nuova Riforma?

Il libro dei buoni propositi di Renzi, che non si può ancora definire riforma, contiene molti punti da noi condivisi e che, peraltro, sono stati mutuati dalla proposta di assorbimento del precariato e di riforma del reclutamento del M5S, depositata già a fine luglio. Siamo ovviamente d’accordo con la promessa delle 150mila assunzioni nel 2015 e con la priorità data all’assorbimento delle graduatorie ad esaurimento.

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Su altri aspetti, invece, nutriamo forti dubbi, se non una totale avversione. In particolare, non ci piace la logica ricattatoria che sembra celarsi dietro il piano di stabilizzazione. Non è chiaro infatti se le 150mila assunzioni dovranno avvenire in cambio della rinuncia agli automatismi stipendiali, oppure se le valutazioni discrezionali dei presidi basate su un indefinito e fumoso concetto di merito diverranno la nuova modalità di assunzione e di progressione di carriera dei docenti. Certamente, gli apprezzamenti di Brunetta e di Forza Italia su questa parte della riforma non sono certo un buon segno.

Veniamo all’abolizione delle graduatorie di III fascia di Istituto. Cosa ne pensa?

Per quel riguarda i precari presenti nelle attuali graduatorie d’Istituto riteniamo che la proposta di Renzi sia insufficiente e lacunosa. Si deve abolire il precariato, non i precari! Non si possono chiudere definitivamente  le porte in faccia a chi ha già speso anni della propria vita nella scuola o a chi, semplicemente, si è appena laureato e magari non ha superato i folli quiz preselettivi dell’ultimo TFA.

Non si possono dimenticare tutti i precari con almeno tre anni di servizio, su cui a breve molto probabilmente si pronuncerà favorevolmente  la Corte di Giustizia europea.

Dare loro il benservito oggi sarebbe gravissimo,  oltre che in palese violazione della direttiva europea 99/70. Inoltre, non si può ignorare che per alcune classi di concorso non sono mai stati attivati i percorsi abilitanti né concorsi da molti anni. 

E per i docenti di II fascia?

Abolire le supplenze brevi per chi si trova in seconda fascia d’Istituto significa togliere ossigeno a decine di migliaia di docenti, che attualmente sopravvivono grazie a queste. La promessa di un concorso nel 2015, poi, non basta a colmare la grave disparità di trattamento tra docenti abilitati delle graduatorie a esaurimento e docenti abilitati della II fascia d’istituto. Per questi motivi domani saremo in piazza Montecitorio a Roma per sostenere le giuste rivendicazioni dei precari delle graduatorie di Istituto.

In cosa consiste la proposta alternativa del M5S?

La nostra proposta in questo senso è molto più equa: dal 2015 al 2020 prevediamo un piano quinquennale di immissione in ruolo dei docenti precari su tutti i posti vacanti e disponibili, da realizzarsi tramite l’assorbimento delle attuali graduatorie a esaurimento e, in subordine ad esse, della attuale II fascia delle graduatorie d’Istituto. Dando piena attuazione all’organico funzionale, ripristinando il tempo pieno e le cattedre pre-Gelmini, fissando il numero degli alunni per classe a un massimo di venti e favorendo il turn over, in cinque anni prevediamo di assorbire oltre duecentocinquantamila precari. Al posto delle lauree abilitanti proposte dal PD, che sviliscono il percorso di abilitazione e che tagliano fuori tutti gli attuali precari della terza fascia delle graduatorie d’istituto, il M5S propone, a partire dal 2020, un concorso nazionale aperto a tutti che dia accesso ad un anno di tirocinio abilitante cui seguirà l’immediata immissione in ruolo. Con le lauree abilitanti di Renzi si rischia di imporre precocemente una scelta già definitiva agli studenti e di ricreare le attuali sacche di precariato.

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