Fase C. Dirigenti Scolastici Andis: contare anche alunni scuole d’infanzia per determinare organico potenziamento

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Non c’è pace per la Fase C. Ora scendono in campo i dirigenti per lamentare un disagio relativo alle scuole dell’infanzia degli istituti comprensivi.

Non c’è pace per la Fase C. Ora scendono in campo i dirigenti per lamentare un disagio relativo alle scuole dell’infanzia degli istituti comprensivi.

Il Consiglio Nazionale dell’A.N.DI.S., Associazione nazionale dirigenti scolastici, riunito a Roma nei giorni 25 e 26 settembre 2015, in merito alla nota della Direzione Generale per il Personale Scolastico del MIUR, prot. n. 3059 del 21/09/2015, avente per oggetto: “Acquisizione del fabbisogno dell’organico del potenziamento propedeutica all’attuazione della fase C del piano assunzionale”, esprime forte dissenso su quanto indicato nel paragrafo b “assegnazione dell’organico”, sesto capoverso della citata circolare, che esclude gli alunni della scuola dell’infanzia dal calcolo complessivo numericamente determinato ai fini dell’assegnazione dell’organico potenziato.

Infatti, poiché il numero totale degli alunni incide per il 90 per cento sull’assegnazione quantitativa delle risorse aggiuntive, “tale esclusione – lamentano i dirigenti – penalizza fortemente i Circolo Didattici e gli Istituti Comprensivi, nei quali l’utenza di scuola dell’infanzia incide, mediamente, per il 20 ‐ 40 per cento del totale.

Il Consiglio Nazionale , alla luce di quanto previsto dalla Legge 107/2015, al fine di evitare discriminazioni tra tipologie di scuola non volute dalla norma, chiede che gli alunni della scuola dell’infanzia vengano ricompresi nel calcolo ai fini della determinazione dell’organico del potenziamento.

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