Edilizia scolastica. Alle scuole non è arrivato nemmeno un euro dei tre miliardi e mezzo promessi dal Governo

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GB – I soldi per i progetti di edilizia scolastica "Scuole sicure" e "Scuole belle" non sono ancora arrivati, anche se i lavori sarebbero dovuti cominciare il 1°luglio.

Con le delibere approvate dal Comitato interministeriale per la programmazione economica,il 30 giugno scorso sono stati destinati 510 milioni all’edilizia scolastica riprogrammando Fondi di Sviluppo e Coesione.

GB – I soldi per i progetti di edilizia scolastica "Scuole sicure" e "Scuole belle" non sono ancora arrivati, anche se i lavori sarebbero dovuti cominciare il 1°luglio.

Con le delibere approvate dal Comitato interministeriale per la programmazione economica,il 30 giugno scorso sono stati destinati 510 milioni all’edilizia scolastica riprogrammando Fondi di Sviluppo e Coesione.

Di questi soldi, 400 milioni sono destinati agli interventi di messa in sicurezza e agibilità all’interno del programma #scuolesicure. E altri 110 milioni sono da spendere  per interventi di piccola manutenzione per il programma #scuolebelle.

A lamentarsi e rendere testimonianza di questo sono i presidi di tutta Italia, che non hanno ancora ricevuto nemmeno un euro dei 3 miliardi e mezzo promessi dal Governo Renzi.

Alcuni comuni e province hanno predisposto gli interventi anticipando i finanziamenti di tasca propria, come in Friuli – Venezia Giulia e a Torino, dopo il crollo del muro di una scuola materna, che fortunatamente non ha fatto vittime. Nella stessa scuola si è corsi a riparare il tetto, ma i soldi sono stati stanziati dal Comune.

Il sottosegretario all’istruzione Roberto Reggi ha spiegato i ritardi nei finanziamenti: “Il meccanismo di finanziamento va direttamente dal Miur al dirigente scolastico che fa l’ordinativo. Questo per quanto riguarda le #scuolebelle. I soldi quindi arriveranno quando le ditte fattureranno, ossia a fine di agosto. Per quanto riguarda il progetto #scuolesicure, dal Cipe abbiamo aggiornato la scadenza entro la quale comuni e province posso aggiudicarsi gli appalti. Hanno tempo fino alla fine dell’anno per appaltare i lavori. In questo caso, il denaro arriverà a gennaio 2015 a sindaci e presidenti di provincia. Inoltre stiamo attivando, ad esempio con la Cassa depositi e prestiti, altri investimenti che saranno disponibili l’anno prossimo”.
 

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