DL Istruzione. Per i docenti abilitati con TFA solo ordini del giorno e raccomandazioni. Prossima tappa: la legge di Stabilità

Di Lalla
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inviato da Edoardo Ricci – Il DL 104/13 sull’istruzione è stato approvato dal Senato e convertito in legge.  Dopo aver raccolto alcune raccomandazioni sul TFA presentate durante l’esame del provvedimento alla Camera dei deputati, al Senato non è stato possibile modificare il testo.

inviato da Edoardo Ricci – Il DL 104/13 sull’istruzione è stato approvato dal Senato e convertito in legge.  Dopo aver raccolto alcune raccomandazioni sul TFA presentate durante l’esame del provvedimento alla Camera dei deputati, al Senato non è stato possibile modificare il testo.

Il Coordinamento dei docenti abilitati con TFA ha deciso di puntare sulla Legge di stabilità, limitandosi a far presentare al DL 104/13, durante il suo passaggio al Senato, solo alcune proposte di ordini del giorno.

Il Governo ha avutto buon gioco nel blindare il testo, esprimendo parere contrario a tutti gli emendamenti ed elargendo piccoli contentini ai senatori di maggioranza, tra cui alcuni riguardanti il TFA.

Risultano accolti con formula piena i seguenti
ordini del giorno, che dovrebbero vincolare l’Esecutivo a tradurli in proposte di legge:

1) G15.102 Mazzoni (PDL), che impegna il Governo ad adottare provvedimenti volti a consentire l’immissione in ruolo per i neo-abilitati TFA sulle cattedre vacanti di quelle classi di concorso per le quali le GaE risultano esaurite;

2) G16.100 Orrù (PD), che impegna il Governo a valutare l’opportunità di operare affinché il titolo di abilitazione TFA sia valorizzato rispetto a quello PAS e posto in un rapporto gerarchico superiore, sia in termini di punteggio che di collocazione
in graduatoria. L’ordine del giorno, inoltre, richiede una riapertura straordinaria della seconda fascia delle graduatorie d’istituto per inserirvi gli abilitati TFA;

3) G15.112 Di Giorgi, Puglisi (PD), che impegna il Governo a provvedere ad una riapertura straordinaria della seconda fascia delle graduatorie di istituto e ad un inserimento in essa degli abilitati TFA (testo identico alla raccomandazione A/074Ascani accolta alla Camera);

4) G15.114 Puglisi, Idem (PD), che impegna il Governo a proporre una riforma organica del reclutamento che tuteli con equilibrio le varie categorie di abilitati, nel rispetto del principio del merito, e che contempli la forma del corso-concorso (stesso testo della raccomandazione A/067 Coscia);

5) G.15110 Ruta, che impegna il Governo a prendere provvedimenti per inserire i congelati SSIS nelle graduatorie ad esaurimento.

E’ stato accolto, invece, come raccomandazione l’ordine del giorno che più ci interessava:

6) G16.101 Mazzoni (PDL), che impegna il Governo ad intraprendere le iniziative necessarie all’inserimento degli abilitati TFA nella terza fascia delle graduatorie ad esaurimento, riconoscendo al titolo di abilitazione TFA il valore di prova concorsuale ed una parità di punteggio rispetto al titolo SSIS. In parallelo all’inserimento in GaE, si invita il Governo ad inserire gli abilitati TFA nella prima fascia delle graduatorie di istituto.

Il bilancio finale di questo provvedimento, dal punto di vista degli abilitati TFA,non può che essere insoddisfacente, e ci porta ad avanzare una serie di considerazioni:

a) Il Governo ha manifestato aperture nei confronti dell’inserimento in GaE degli abilitati TFA, ma lo ha fatto sotto forma di raccomandazioni non vincolanti, mantenendo cioè quella discrezionalità che gli consente di poter ignorare la volontà espressa da alcuni parlamentari della maggioranza;

b) la strategia subdola ed ambigua portata avanti dal Governo e da una parte di maggioranza che lo sostiene ha fatto sì, da un lato, che gli emendamenti finalizzati all’inserimento in GaE degli abilitati TFA fossero dichiarati inammissibili, in quanto estranei nella materia ad un articolo che paradossalmente parlava proprio di reclutamento (art. 15) e in un decreto che, guarda caso, trattava proprio di scuola; dall’altro ha permesso di mettere in scena questo gioco delle parti, per cui si finge di concedere qualcosa (le raccomandazioni e gli ordini del giorno) che profuma di consenso elettorale, ma che non risolve in alcun modo la questione del mancato riconoscimento del titolo di abilitazione TFA ai fini del reclutamento;

c) nel passaggio del provvedimento dalla Camera al Senato si attua una strategia di promozione di alcune raccomandazioni ad ordini del giorno, ma ciò non accade per quelle relative al TFA che contemplano l’ingresso in GaE. E’ il caso, ad esempio, della raccomandazione a firma dell’on. Ascani, sulla riapertura straordinaria della II fascia delle graduatorie di istituto per gli abilitati TFA, provvedimento tardivo e irrealizzabile dati i lunghi tempi tecnici, che diventa ordine del giorno al Senato a firma della sen. Puglisi.

A questa tattica dell’apparenza sfugge, invece, per chiarezza l’odg 16.100 della senatrice Orrù, che richiede una netta distinzione di graduatoria e di punteggio tra il titolo TFA e il PAS;

d) si perpetra una nuova discriminazione tra congelati SSIS che hanno conseguito il titolo tramite TFA, che grazie a questo nuovo ordine del giorno seguiranno le sorti dei colleghi iscritti con riserva e rientrati in GaE grazie al D.M. 572/13, e gli abilitati TFA che hanno seguito il loro stesso corso e superati i loro stessi esami (non degni di un vero e proprio odg, ma al massimo di una raccomandazione);

e) la giustificazione poco plausibile di una ennesima riforma della formazione e del reclutamento dei docenti, che viene anticipata e tratteggiata nella forma del corso-concorso avanzata dal PD, diventa un alibi che non regge di fronte alla necessità di riconoscere adeguatamente un concorso-corso come il TFA, che presenta già le caratteristiche richieste da questa nuova formula anticipata nel DL 104/13 per il reclutamento dei Dirigenti scolastici;

f) scompare, infine, nel Decreto Legge perfino quell’emendamento (15.91 Camera) che avrebbe dovuto riconoscere i crediti formativi di didattica speciale e attribuire così una priorità degli abilitati TFA rispetto ai colleghi non specializzati in sostegno.

Di fronte alla strategia dilatoria delle istituzioni e al perpetuarsi delle discriminazioni che ci colpiscono, il Coordinamento dei docenti abilitati con TFA promuoverà una nuova proposta emendativa alla Legge di stabilità e chiederà al Governo e al Senato di misurarsi su questa e di assumersi, una volta per tutte, la responsabilità che deriverà dalla scelta che verrà adottata.

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