Concorso docenti: abilitati TFA non si sentono rappresentati da sindacati che non difendono il loro percorso

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comunicato inviato da Alessandra Operamolla – Desideriamo chiarire la nostra posizione rispetto al comunicato unitario delle principali sigle sindacali, che hanno indetto una serie di manifestazioni per il pomeriggio di oggi, 12 febbraio, davanti alle prefetture di svariate città in difesa dei precari esclusi dal piano assunzionale.

comunicato inviato da Alessandra Operamolla – Desideriamo chiarire la nostra posizione rispetto al comunicato unitario delle principali sigle sindacali, che hanno indetto una serie di manifestazioni per il pomeriggio di oggi, 12 febbraio, davanti alle prefetture di svariate città in difesa dei precari esclusi dal piano assunzionale.

In quanto precari, non ci siamo sentiti rappresentati dal comunicato delle cinque sigle che, elencando una serie di richieste per coloro che vantano un servizio di almeno 36 mesi, non citano invece chi, collocato in seconda fascia come gli altri pur avendo prestato un servizio inferiore, ha superato un percorso difficile e professionalizzante.

Rappresentiamo tutti gli abilitati TFA e non solo quelli con servizio. Il TFA non è stato un semplice corso a numero chiuso, ma un vero e proprio concorso per l’accesso al titolo abilitante: a dimostrazione di ciò il fatto che i posti resi disponibili fossero calcolati sui pensionamenti. Quasi tutti gli abilitati TFA e gli specializzati con titolo selettivo sul sostegno, sono ormai parte attiva del sistema delle supplenze: stanno infatti lavorando nelle scuole su incarichi annuali, e molti di loro al pari d’altri sono partiti dal Sud verso le regioni del Nord per assumere un incarico, quest’anno retribuito in maniera colpevolmente tardiva come più volte denunciato.

Anche loro sperimentano tutte le difficoltà dei contratti a termine. E’ quindi avvilente per loro apprendere che si cerca di tutelare maggiormente i precari più anziani condannando però in questo modo gli abilitati più giovani all’esclusione. Tutto ciò è ancor più grave se si pensa che tale concetto viene portato avanti e sostenuto in un paese in cui la disoccupazione delle generazioni più giovani è ai massimi storici.

Sarebbe un segno di assoluto buon senso sostenere invece le richieste di tutti coloro i quali, in virtù dell’Art.3 della Costituzione, sono titolati all’accesso al ruolo!

Pertanto ci sembra giusto che FLC-CGIL, CISL Scuola, UIL Scuola, SNALS, Gilda prendano posizione anche rispetto alla condizione di chi si è abilitato con tanto sacrificio secondo le regole e fa ormai parte di un sistema che è palesemente in crisi e in attesa di una adeguata fase transitoria. Ci aspettiamo rivendicazioni in cui anche gli abilitati di seconda fascia con poco servizio, che finora sono stati invisibili, possano riconoscersi. Infine ci sembra essenziale che, per rappresentare davvero tutta la seconda fascia e risolvere in questo modo la frattura con gli abilitati più giovani, in futuro i sindacati confederali non sostengano più ricorsi contro il giustissimo bonus del punteggio ad un titolo abilitante che è stato molto selettivo e quindi faticosamente conseguito.

Adam – Associazione Docenti Abilitati per Merito
CNT- Coordinamento Nazionale TFA
Coordinamento Specializzati Sostegno – 2GI
Coordinamento TFA II Ciclo
Riconoscimento Diritti – Studenti TFA Ordinario

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