Concorso a cattedra. Pantaleo scrive alla Giannini: ” Troppa fretta per l’organizzazione: occorreva parlarne con i sindacati”

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Domenico Pantaleo,segretario generale della FLC CGIL, ha scritto al Ministro Giannini riguardo al concorso a cattedra, per chiedergli delle diverse irregolarità occorse, per sollecitare un  intervento.

Domenico Pantaleo,segretario generale della FLC CGIL, ha scritto al Ministro Giannini riguardo al concorso a cattedra, per chiedergli delle diverse irregolarità occorse, per sollecitare un  intervento.

Pantaleo denuncia che l'alto numero di bocciature è diventato oggetto di polemiche e di notizia ogni giorno, perché riguarda personale che è stato precedentemente formato, con anni di servizio alle spalle.

Prima del bando del 26 febbraio 2016, scrive il segretario, le organizzazioni sindacali hanno richiesto all’Amministrazione un incontro per fare chiarezza sulle modalità di svolgimento del concorso, perché non piaceva l'eccessiva fretta con cui si sarebbe operato, ma non c'è stato ascolto da parte del MIUR. 

Molte le criticità elencate da Pantaleo: commissioni inesistenti o messe in piedi all’ultimo momento, ritardi nella compilazione delle griglie di valutazione degli elaborati, prove non sempre coerenti con i programmi, compensi irrisori ai commissari (" 50 centesimi ad elaborato, che lo stesso Governo ha dovuto decretare un parziale aumento che ad oggi non è ancora esigibile").

Il sindacalista chiede al Ministro: "È possibile che la fretta di voler licenziare il bando, abbia prodotto una confusione tale da impedire alle commissioni di poter lavorare con la dovuta competenza? È possibile che le prove non siano state congruenti con i titoli di studio? O piuttosto è possibile che il piano nazionale delle assunzioni previsto dalla legge 107 abbia creato una implosione tale negli organici da essere obbligati a bloccare almeno una parte delle circa 63 mila assunzioni previste dal bando? Nelle tante interviste che lei ha rilasciato in queste settimane e in questi giorni, ci saremmo attesi da parte sua anche un minimo cenno alle dinamiche concorsuali. Invece il suo silenzio è divenuto assordante indifferenza, dando così in pasto, come carne da macello, ai media, docenti spesso incolpevoli e ora oggetto di pubblica esecrazione. Era questo il suo obiettivo?"

il testo della lettera

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