Concorso 2016. Compensi commissione: emendamento al vaglio del Governo. MEF: tenere sotto controllo la spesa pubblica
Il concorso a cattedra 2016 inizierà giorno 28 aprile con le prime prove scritte, mentre la costituzione delle commissioni giudicatrici è tutt'altro che definita, come testimonia il fatto che solo due USR hanno proceduto alla nomina dei commissari e dei presidenti.
Il concorso a cattedra 2016 inizierà giorno 28 aprile con le prime prove scritte, mentre la costituzione delle commissioni giudicatrici è tutt'altro che definita, come testimonia il fatto che solo due USR hanno proceduto alla nomina dei commissari e dei presidenti.
Le suddette nomine, in realtà, hanno riguardato una sola commissione e per una sola classe di concorso. Come abbiamo riferito in diversi articoli, i motivi per i quali si sono palesate le suddette difficoltà sono diversi, primo fra tutti il compenso previsto, considerato a ragione irrisorio.
Il Premier e il ministro Giannini si sono impegnati a raddoppiare i compensi per presidenti e commissari, tramite un emendamento al DDL Scuola e Università, con il quale si prevede lo stanziamento di 10 milioni di euro.
Tale proposta è adesso al vaglio del Governo per poi approdare in settimana in Senato. Sarà adesso compito del ministro Boschi riuscire a trovare il giusto equilibrio tra le richieste provenienti dal mondo della scuola, ossia di ricompensare adeguatamente coloro i quali avranno un compito di grande responsabilità, e la richiesta del Ministro dell'Economia di tenere sotto controllo la spesa pubblica.
Ricordiamo che, allo state attuale, i compensi lordi sono, per i presidenti, di 250 euro più 0.50 centesimi per ciascun candidato esaminato, mentre per i commissari sono di 209,00 euro più 0.50 centesimi per ciascun candidato esaminato. Tali compensi si abbassano per le sottocommissioni: 104 euro più più 0.50 centesimi per ciascun candidato esaminato.
Se il suddetto emendamento venisse approvato, il compenso salirebbe a circa 700-800 euro per i commissari e a circa 3/4 mila euro per i Presidenti.
Considerato il lavoro che aspetta le commissioni, le cifre continuano ad essere inadeguate, come testimonia il fatto che la notizia del raddoppio dei compensi non ha invogliato i docenti a presentare domanda.
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