Inizio lezioni. Docente accetta incarico, revocato dopo due giorni: cattedra spetta a vincitore concorso

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L’inizio dell’anno scolastico continua a regalarci “sorprese” dalla quali sarebbe quanto mai necessario che chi di dovere ne tragga esperienza.

Le operazioni propedeutiche all’avvio dell’a.s. (trasferimenti, mobilità annuale, immissioni in ruolo), com’è noto, si sono svolte tutte “fuori tempo”, secondo una tempistica così stringata da determinare numerosi errori da parte di uffici periferici e scuole, costretti a rimediare talvolta a delle vere e proprie figuracce, che incidono non poco sulla vita professionale di tanti docenti. Emblematico in tal senso è quanto successo ad una docente precaria di spagnolo in provincia di Prato, come apprendiamo da “Il Tirreno- Prato”.

La docente in questione accetta un incarico (nella giornata di sabato scorso) di supplenza sino ad avente diritto, presso la scuola media Buricchi di Prato, dove già aveva lavorato e dove ritrovata la classe lasciata lo scorso anno scolastico, che avrebbe potuto accompagnare agli esami conclusivi del primo ciclo d’istruzione.

Due giorni dopo l’accettazione dell’incarico, la docente entra in classe e somministra i test d’ingresso alla suddetta classe terza; passa mezz’ora viene chiamata in segreteria, ove le comunicano che il posto era stato attribuito il venerdì ad un vincitore di concorso, ma l’USP non aveva informato la scuola, che considerava il posto ancora disponibili. Alla docente non è rimasto altro che salutare la classe e lasciare il posto.

Che la cattedra spettasse al vincitore di concorso non ci sono dubbi, ciò che non è tollerabile è quanto successo: la mancata comunicazione tra USP e scuola ha determinato un grave disagio alla docente, oltre che agli allievi stessi, che avevano avuto la “fortuna” di ritrovare la stessa insegnante dello scorso anno.

Non ci stancheremo mai di ripetere che l’avvio dell’a.s. 2016/17 sarà ricordato a lungo, come esempio da non seguire assolutamente.

La corsa “folle” a concludere le operazioni entro il 15 settembre ha causato tanti di quegli “incidenti” che, se non si trattasse del sistema di istruzione del nostro Paese, sarebbero da considerare delle comiche ma, trattandosi di uno dei settori (se non il settore) più importante di uno Stato, dovrebbero far riflettere approfonditamente i responsabili di quanto accaduto e di quanto continua ad accadere.

Il tutto quando le lezioni sono ormai iniziate da due settimane almeno.

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