Immissioni in ruolo, l’incoerenza del Governo nella gestione del precariato

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Gent.ma Redazione, Le scrivo questa lettera perché indignato e deluso su quello che sta succedendo nel mondo della scuola, ancora una volta io insieme a tanti altri colleghi siamo vittime di una forma di ingiustizia al quanto paradossale e meschina.

Griderò ad alta voce il mio dolore rivolgendomi a tutti coloro che hanno una coscienza e una forte onorabilità, a quelle persone che credono nella giustizia e nella dignità di ogni essere umano. Da ciò però non voglio esentare coloro che ti istigano alla sofferenza, alla esasperazione fino a rimetterci con la salute.

Sono un insegnante della provincia di Palermo abilitato per la classe di
concorso C520 (Tecnica e Pratica operativa di Ricevimento nella scuola
secondaria di secondo grado, i cosiddetti ITP), oggi B019, iscritto alla
seconda fascia delle graduatorie di istituto attraverso il percorso
abilitante chiamato PAS, svolto presso l’università di Messina. Ricordo
ancora l’onorabilità e la comprensione degli insegnanti che ci hanno
seguito in questo percorso.

Ho alle spalle un insegnamento quindicennale. Scrivo questa lettera per
informare Voi e l’opinione pubblica sul paradosso del Governo Italiano
circa la gestione delle assunzioni di noi docenti sia a tempo
indeterminato che a tempo determinato.

La legge chiamata “La Buona Scuola”, ha brutalmente tagliato fuori dal piano assunzionale tutti quei docenti che si sono abilitati, come richiesto dal Ministero stesso.

Io e tutti i colleghi abilitati in Italia, abbiamo sostenuto onerose spese
(3600 euro di tasse universitarie più tutti i costi aggiuntivi di trasferte, materiale didattico, benzina, tesi ..) e sacrifici non indifferenti. Nonostante questo abbiamo accolto con entusiasmo questa possibilità riuscendo ad ottenere il fatidico pezzo di carta che come promesso dal Governo, ci avrebbe finalmente inserito nelle graduatorie provinciali ad esaurimento.

Da queste ogni anno venivano assunti in ruolo i docenti in funzione del numero di posti disponibili. E invece…colpo di scena… Alla fine di questo massacrante e oneroso percorso, in termini economici e umani, siamo stati inseriti dal Ministero, nella seconda fascia delle graduatorie d’Istituto, quindi esclusi dalle GaE.

Nessuna possibilità di essere assunti finalmente a tempo indeterminato, se non tramite concorso! E non solo adesso avete deciso di ammettere al concorso anche i non abilitati. Tutto questo rende il mio morale ancora più
indebolito.

Oggi cosa succede? Vengono buttati nella spazzatura tutti coloro che hanno patito per anni un posto di lavoro a tempo indeterminato e si dà la
possibilità a neo diplomati senza abilitazione e con un decreto
cautelare, di accedere con riserva nelle GAE. Togliendoci la possibilità
di lavorare ma soprattutto sopprimendo la Ns dignità se si pensa al solo
fatto che un insegnante come me in graduatoria da anni con un punteggio di 202 punti, tanti titoli tra cui l’abilitazione, viene sobbalzato da chi
possiede un semplice diploma alberghiero, senza abilitazione e con soli 12
punti, tutto ciò è tremendamente umiliante, discriminante, inverosimile
per non usare una terminologia più adatta al mio stato d’animo
impetuoso e rabbioso.

Ero titubante nel scrivere questa lettera, perché certo che non venga
pubblicataa ma chissà…..

Dopo diverse controversie e titubanze ho deciso di frequentare il corso di
specializzazione sul sostegno nella sede universitaria di Messina, la
chiamano la cosiddetta ulteriore chance per accedere all’immissione in
ruolo ma anche questo è stato un fallimento.

Io mi auguro che la fase transitoria di cui parlano tanto, relativa ai
precari storici con più 36 mesi di servizio, possa rendere il mio (ma non
solo) stato d’animo più spensierato, allegro e soprattutto regalare a
mio papà che non ha avuto la possibilità di vedere il figlio (quasi 50
enne) realizzato, un segnale positivo proveniente dalla terra.

Cordiali saluti
Prof. Giovanni Licari

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