I docenti incrociano le braccia fino a quando non sarà ritirato l’art. 3 del DDL Stabilità

Di Lalla
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red – Continuiamo a pubblicare le mozioni di assemblee e Collegi dei docenti che promuovono iniziative per contrastare i provvedimenti del DDL Stabilità e del DDL 953 ex Aprea. L’autosospensione da funzioni strumentali, coordinamento dei consigli di classe e blocco delle visite guidate e viaggi di istruzione le misure più gettonate.

red – Continuiamo a pubblicare le mozioni di assemblee e Collegi dei docenti che promuovono iniziative per contrastare i provvedimenti del DDL Stabilità e del DDL 953 ex Aprea. L’autosospensione da funzioni strumentali, coordinamento dei consigli di classe e blocco delle visite guidate e viaggi di istruzione le misure più gettonate.

Precari Scuola Bologna – Inoltriamo per conto dell’ Assemblea dei docenti delle scuole di Bologna 30/10/2012 tenutasi al Liceo Sabin.

L’assemblea dei docenti delle scuole di Bologna e provincia riunita il giorno 30/10/12 presso il Liceo Sabin ha deciso di:

1. estendere in ogni scuola di ogni ordine e grado forme di protesta che blocchino tutte le attività che vanno oltre le 18 ore che ogni scuola articolerà secondo le decisioni prese nelle assemblee e nei collegi

2. invitare tutte le scuole a convocare collegi docenti straordinari con all’odg ricadute del DDL stabilità sul P.O.F. (piano offerta formativa) e proporre forme di lotta adeguate contro il provvedimento

3.promuovere per sabato 10 una giornata di mobilitazione cittadina in difesa della scuola pubblica

4. aderire allo sciopero europeo contro le politiche di austerità previsto per il 14 novembre e di costruire una mobilitazione del mondo della scuola con una propria significativa presenza

5. riconvocarsi per giovedì 8 novembre alle 14,30 presso il Liceo Copernico via Garavaglia 11 Bologna

Erano presenti rappresentanti di 20 scuole superiori e 4 istituti comprensivi

Mozione del Collegio dei Docenti del 25/10/2012 dell’I.I.S. Einstein-Nebbia di Loreto (AN)

Il Collegio dei Docenti dell’I.I.S. Einstein-Nebbia di Loreto (AN), dopo ampio e partecipato confronto incentrato sui contenuti del Decreto di Stabilità, esprime netta contrarietà rispetto ai seguenti punti:

Il D.D.L 953 (ex-Aprea) abolisce la scuola statale garantita dalla Costituzione in quanto tutto il personale delle scuole viene nominato e gestito dalle Regioni così come i programmi di tutti gli indirizzi vengono determinati dalle stesse. La scuola ha il compito di offrire a tutti pari opportunità di istruzione indipendentemente dal territorio in cui vivono, dal reddito delle proprie famiglie e dai finanziamenti che quel singolo nucleo territoriale sarà in grado di attrarre. Il D.D.L va quindi a violare gli articoli 2,3 e 5 della “Costituzione Italiana”;

Il D.D.L 953 (ex-Aprea) riforma anche gli organi collegiali restringendo gli spazi di democrazia, aprendo la strada all’autonomia statutaria di ogni singola scuola e permettendo a soggetti privati di entrare a far parte degli organi collegiali. In ragione del loro finanziamento esterno e della partecipazione al Nucleo di Valutazione di Istituto, i suddetti soggetti privati possono influenzare pesantemente i programmi e la didattica;

Il Decreto di Stabilità aumenta l’orario di lavoro settimanale da 18 a 24 ore, con 6 ore in più non retribuite in cambio della possibilità di usufruire di 15 giorni in più di ferie da maturare nel periodo estivo: un atto che avrà forti incidenze negative sulla didattica e l’apprendimento e chiuderà la porta all’insegnamento per circa 30.000 precari. Esso inoltre viola la legislazione sul lavoro ed in particolare degli artt. 28 e 29 del CCNL 2006/09 ed è un atto incostituzionale perché si scaglia contro un’unica categoria di cittadini;

L’art. 13 del D.L. 95 del 06/07/2012, convertito in legge n.135 del 07/08/2012, che prevede il declassamento dei docenti inidonei, è altrettanto grave per gli stessi motivi enunciati sopra. Non è giusto far pagare la crisi alle categorie più deboli di persone, siano essi i parenti dei malati o – peggio – i malati stessi. Tale provvedimento, incostituzionale, incide negativamente sulla funzionalità amministrativa dell’intera comunità scolastica, disconoscendo le professionalità acquisite del personale ATA già in servizio;

Il concorso per l’assunzione di docenti a tempo indeterminato anziché essere un’opportunità ulteriore di lavoro crea ulteriori disagi. Viola i diritti già acquisiti dei precari iscritti nelle graduatorie permanenti proprio in virtù della loro preparazione culturale, del servizio prestato e delle capacità già acquisite e già debitamente  valutate; crea invece un “doppio canale” per l’assunzione a tempo indeterminato, doppio canale di cui non si comprende l’esigenza. La messa in atto del concorso crea per di più ulteriori spese non giustificabili nell’attuale momento di grave crisi economica.

Visto quanto sopra esposto e in ragione della gravità di quanto precede, in ragione anche dei drastici tagli di finanziamenti e di monte ore subiti dalla scuola pubblica e in particolare dagli Istituti Professionali che hanno visto il dimezzamento delle ore tecnico-pratiche, Il Collegio dei Docenti dell’I.I.S. Einstein-Nebbia di Loreto (AN) richiede il ritiro dell’Art. 3 della Legge di stabilità e, in accordo con analoghe iniziative promosse da molteplici Istituti sul territorio nazionale, stabilisce di:

1) Promuovere INIZIATIVE DI SENSIBILIZZAZIONE degli studenti, delle famiglie e della cittadinanza: in primo luogo dispone che questo documento sia pubblicato tempestivamente sulla pagina di apertura del sito Internet dell’Istituto. Successivamente sarà dato massimo rilievo (anche attraverso tv e giornali) alle azioni che seguiranno;

2) Aderire al documento programmatico dell’Assemblea Nazionale degli Insegnanti di Scuola Pubblica (ANDISP) che raccoglie le firme dei docenti delle singole scuole agli scopi suddetti (http://andisp.altervista.org);

3) Collaborare con i docenti degli altri Istituti regionali e nazionali agli scopi suddetti;

4) Il Collegio richiede formalmente a tutti i suoi membri di AUTOSOSPENDERSI (fino ad avvenuto ritiro dell’Art. 3 della Legge di stabilità) da ogni incarico previsto nell’organigramma dell’Istituto: figure strumentali, responsabili dipartimento e area, coordinatori di classe, ecc.

Restano in carica per l’ordinaria amministrazione:

a) Il collaboratore vicario e il secondo collaboratore vicario: in quanto nominati dal DS;
b) Il responsabile della sede succursale;
c) Referente per il sito Web;
d) I docenti membri della Commissione Sicurezza;
e) La funzione strumentale per l’orientamento in entrata;
f) Gli organizzatori di rilevanti manifestazioni già programmate;

5) BLOCCO di tutte le attività extracurriculari non esplicitamente previste dal CCNL come obbligatorie: viaggi d’istruzione, uscite didattiche, ecc;

6) BLOCCO dell’adozione dei libri di testo;

7) RIFIUTO alla prestazioni aggiuntive oltre l’orario d’obbligo;

8) RIFIUTO della somministrazione dei test Invalsi;

9) RIFIUTO utilizzo registro elettronico;

10) SOSPENSIONE dell’ora di ricevimento per i genitori;

11) SOSPENSIONE dell’ATTIVITA’ DEGLI ORGANI COLLEGIALI e dei CONSIGLI DI CLASSE fino ad avvenuto ritiro dell’Art. 3 della Legge di stabilità;

12) INDIRE un’assemblea auto-convocata, in orario scolastico, aperta a genitori ed alunni per spiegare i motivi della protesta.

Per salvaguardare la conoscenza quale bene comune e per restituire dignità al lavoro dopo anni di tagli e assenza di progetto educativo complessivo, si chiede la collaborazione di genitori e alunni alla nostra azione di protesta.

Loreto, 25/10/2012
Numeri Approvazione: 104 votanti. 101 favorevoli ; 1 contrario; 2 astenuti.                                                         

Il Collegio Docenti

Il Collegio docenti dell’Istituto Magistrae Statale "G. Rechichi" di Polistena (RC) contro l’innalzamento dell’orario di servizio settimanal dei docenti

Con un’azione incomprensibile agli stessi addetti ai lavori, il Governo ha inserito nel c.d. “Decreto di stabilità”, al vaglio del Parlamento, una norma che innalza da 18 a 24 ore l’orario settimanale di servizio per i docenti della Scuola Secondaria. La norma, pur nella sua voluta genericità ed ambiguità, rappresenta una riduzione del personale docente della Scuola Secondaria che potrebbe arrivare al 25%.
Al momento in cui il presente documento viene redatto, il dibattito parlamentare, attraverso l’accordo di tutte le forze politiche e sindacali, sembra indirizzato a respingere la norma prevista dal Governo; il testo di legge è tuttavia ancora oggetto di una discussione aperta i cui esiti non sono attualmente prevedibili. In queste ore determinanti e decisive per la sorte della Scuola italiana, l’unanimità del Collegio Docenti del Liceo Magistrale Statale “Giuseppe Rechichi” esprime la propria

ASSOLUTA CONTRARIETA’ ALL’INIZIATIVA GOVERNATIVA.

L’azione del Governo di questi giorni è soltanto l’ultimo ed il più grave episodio di un attacco concentrico alla Scuola pubblica che dura ormai da troppo tempo, e che unisce discutibili iniziative legislative ad un’insistita campagna di discredito.

Strumento principe di tale discredito è un uso mistificatorio del linguaggio: comunicare all’opinione pubblica che l’orario di lavoro dei docenti comprende attualmente solo 18 ore settimanali, nei termini in cui è stato fatto, lascia intendere che il corpo docente lavori poco. In tale computo non sono comprese infatti le numerose ore dedicate alla preparazione delle lezioni, all’elaborazione ed alla correzione dei compiti, alla partecipazione agli Organi Collegiali, alle attività di programmazione ed aggiornamento: tutte operazioni che impegnano duramente il docente, ben oltre le 24 ore proposte, spesso anche in giorni ed orari improponibili per altre categorie professionali.

I demolitori dell’Istituzione Scolastica parlano spesso di condurre la Scuola italiana a livelli di efficienza e produttività europei, dimenticando tuttavia di aggiungere che quei docenti percepiscono quasi il doppio della retribuzione. La condivisibile genericità di tali parole si incarna però adesso in un provvedimento che mortifica la qualità e l’efficacia dell’azione didattica, che viene ridotta a quantità pura, passibile di essere aumentata o ridotta in modo estemporaneo al pari di una merce commerciabile. Il lavoro del docente viene così assimilato a quello di una catena di montaggio. Alla base della proposta dell’innalzamento dell’orario di servizio, infatti, per esplicita ammissione del MIUR, non c’è nessuna ragione di utilità pedagogica, ma l’esclusiva esigenza di fare cassa, a scapito del diritto costituzionale al lavoro da parte dei docenti e di quello all’istruzione da parte degli alunni. Da questo punto di vista pare proprio il caso di dire che LA SCUOLA HA GIA’ DATO, e che le esigenze di bilancio, piuttosto, dovrebbero intaccare finalmente privilegi e sprechi sempre tutelati.

Obiettivo principale dell’innalzamento dell’orario di servizio è la drastica riduzione, ovvero l’annichilimento degli incarichi conferiti ai docenti precari. I docenti precari, spesso plurilaureati, titolari di Dottorati di Ricerca, Master e molteplici abilitazioni, sempre ricchi di una lunga esperienza di insegnamento, sono una risorsa preziosissima per la scuola italiana di oggi. I docenti precari, sempre vulnerabili, troppo spesso umiliati, ricattati, sfruttati, sono l’emblema più evidente di un’Italia che mortifica e punisce risorse eccellenti, premiando troppo spesso percorsi “furbi” e privi di qualità.

A questo proposito, appare VERGOGNOSO che il Governo, proprio mentre sta per vibrare un terribile colpo a quell’Istruzione che dovrebbe tutelare, abbia intrapreso una campagna pubblicitaria che, attraverso generici e forzatamente condivisibili appelli alla dignità della Scuola, ha l’unico scopo di confondere l’opinione pubblica, nascondendo la sottrazione di risorse e l’avvilimento del sistema formativo statale.

Parimenti vergognoso, in un momento di difficoltà e di persistenti tagli alla Scuola Pubblica, è il continuo flusso di denaro pubblico a vantaggio dell’istruzione privata. Con l’eliminazione di alcune sovvenzioni alla scuola privata previste dal Decreto di Stabilità sarebbe possibile reperire un terzo dei risparmi richiesti dal Governo al comparto-Scuola. Va da sé che sarebbe consigliabile che l’azione legislativa ritrovasse in altri settori l’intera somma da destinare alla spending review.

Il Collegio Docenti del Liceo Magistrale “G. Rechichi” rivolge un appello alle forze sociali, politiche, alla comunità tutta ed in particolare al corpo docente: è ora di riunire finalmente le forze, di dire basta ad un sistema che approfitta di una categoria troppo spesso poco coesa e sempre pronta ad abbassare la testa di fronte a tutto (compreso un concorso bandito, a caro prezzo, su numeri irrisori e rivolto a personale già selezionato). Il grido di protesta non si deve limitare agli Istituti delle grandi città, in quanto tocca la dignità professionale e la coscienza civile di ognuno. E’ ora di essere meno “generosi”, per parafrasare le parole dell’attuale Ministro, di fronte a chi dimentica che la scuola è al centro della società.

Nel ribadire la sua contrarietà all’azione intrapresa dal Governo, il Collegio Docenti del “Rechichi” preannuncia iniziative per diffondere le ragioni del dissenso e per difendere i diritti costituzionali messi in forse dall’iniziativa di Governo. Auspica inoltre un coordinamento con altri Istituti al fine di intraprendere azioni di protesta.

Le scuole fermano le attività aggiuntive. A risentirne sarà il tessuto economico

Da Udine alla Sicilia, la scuola non ci sta ad essere maltrattata

Gli insegnanti in agitazione. Le mozioni dei Collegi dei Docenti

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