Pacifico: 15mila TFA, PAS e Magistrale inseriti in GaE. Altro che chiuse, sono piene al 60%. Bando concorso ha fatto acqua

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Concorso a cattedra, TFA, PAS, diplomati magistrale entro a.s. 2001/02. Il contenzioso per le assunzioni è ad un punto di svolta? Ne abbiamo parlato con Marcello Pacifico, presidente ANIEF.

Presidente, dal Miur il dott. Campione nella sua pagina Facebook ha lasciato delle dichiarazioni, da noi riprese, che riguardano migliaia di precari, come commenta la prima asserzione sui contenziosi riguardanti l’ultimo concorso a cattedra?

Mi spiace leggere commenti su Facebook specie se rilasciati velocemente, come penso e senza una debita riflessione giuridica, da un rappresentante delle istituzioni; non si può confondere un decreto monocratico con un’ordinanza né con una sentenza (mai emanata), così sembra che non esista il diritto stesso.
Ma andiamo al punto: il 29 aprile 2016 con un’ordinanza (1600) del Consiglio di Stato si riformula un’ordinanza negativa del Tar Lazio, grazie ai legali dell’Anief, e sono ammessi al concorso un centinaio di ricorrenti laureati, poi lo stesso Tribunale amministrativo cambia orientamento e rigetta l’ammissione di altri 25 mila laureati.
Nel frattempo con diverse ordinanze del Tar e del CdS sono ammessi a prove suppletive i docenti di ruolo esclusi (4823), quelli con diploma magistrale ad indirizzo linguistico (1598), gli insegnanti tecnico pratici, ancora chi ha il diploma ISEF (4816, 4826) o chi è educatore (4823). Con recenti ordinanze istruttorie, addirittura, entrambi i consessi chiedono al Miur lumi sulle classi mai bandite o ancora sui ricorrenti che non hanno potuto frequentare corsi PAS o TFA. Per non parlare del fatto che un’ordinanza (4346) ha sottoposto alla Corte costituzionale la legittimità della legge 107, primo caso da quando è stata approvata.
Tanto basta per dire che anche questo bando di concorso ha fatto acqua.
Se fossi nel Consigliere del sottosegretario Faraone del Miur, farei delle dichiarazioni più compiute.

Va bene, questo riguarda il concorso ma sulle altre dichiarazioni riguardanti l’inserimento in Gae dei docenti delle graduatorie d’istituto non sembra che il Miur abbia torto.

Leggete un poco le pronunce del Tar, c’è da impazzire negli ultimi mesi, faremo un comunicato apposito e chiederemo ai parlamentari un atto ispettivo: 15 mila docenti inseriti in Gae con decreti monocratici e poi un nuovo recente stop del tribunale a firma dello stesso presidente. Stiamo parlando di provvedimenti cautelati monocratici e di ordinanze di rigetto emanate dopo pochi giorni, come si fa a inserire d’urgenza qualcuno e dirgli un mese dopo “ma che ci fai nella scuola ?”
Dovrebbe essere la politica a interrogarsi su cosa succede nei tribunali e sul perché qualcuno ha pagato 3mila euro per seguire per un anno un corso organizzato dallo Stato per insegnare salvo scoprire che può fare il precario a vita ma mai il docente di ruolo e non il sindacato a difendersi da accuse fuorvianti sulla speculazione della vita dei supplenti e sul loro rapporto con gli avvocati.
Dico di più.
La moratoria dovrebbe essere posta in essere da chi governa, dalla politica e non dai giudici, men che mai dal sindacato, specie se rappresenti la maggioranza.
Se proroghi di due anni la riapertura delle Gae (già triennale) che sono piene ancora al 60% piuttosto che aprirle annualmente e se travolgi anche le graduatorie d’istituto dove scegli solo 20 scuole rispetto agli istituiti ambiti territoriali e se non fai inserire nessuno più tra i laureati nelle stesse (legge 107) sebbene li nomini fino agli avente diritto con le messe a disposizione, significa che non sai risolvere il problema, che alimenti il conflitto, che mini la continuità didattica. Non è così che si risolve il problema del precariato. Bastava nella legge “La buona scuola” assumere tutti i precari con 36 mesi di servizio, indagare sui posti vacanti in organico di fatto. Tutto il resto è frustrazione.

Nella legge di stabilità, però, si prevede l’assunzione di 25mila docenti. Almeno questo non è un dato positivo?

Certo, ma se si pensa all’organico di sostegno, abbiamo 38mila posti in deroga rispetto ai prossimi 5mila assunti, forse è arrivato il momento di dire la verità. Se ogni anno chiamo qualcuno per fare funzionare la scuola senza sostituzione devo stabilizzarlo.
Per non parlare del fatto che se la scuola parte dal territorio gli organici dovrebbero essere tarati sul fabbisogno in base alla dispersione, alla disoccupazione, per esempio.
E che dire degli ATA dimenticati da tutti. Tante promesse ma l’ultima grande sfornata di immissioni in ruolo è avvenuta con la Gelmini nel 2011 dopo che l’Anief aveva depositato l’anno prima più di 5mila ricorsi per la stabilizzazione, senza parlare dell’apertura della procedura d’infrazione della UE. Come si fa il potenziamento senza il personale delle segreterie, dei laboratori, senza i collaboratori scolastici?
Spero che la legge di stabilità in esame in V Commissione Bilancio della Camera dal 25 ottobre prossimo possa dare le prime risposte e spero che dal Miur arrivino giusti indirizzi senza lasciare la palla sempre ai nostri giudici.
Chi governa ha la responsabilità delle scelte specie dopo che denuncia e quindi è edotto del problema. Se non è capace piuttosto che fuorviare, lasci il timone a un altro.
Noi come Anief, come sindacato, stiamo come da otto anni sempre lì a vigilare e a suggerire soluzioni. Basta ascoltare. Sta a chi amministra, alla politica, rispettare la Costituzione e organizzare il funzionamento del servizio per cittadini.
Auguro al dott. Campione e a tutti i responsabili del Miur un buon lavoro e tanto nuovo studio, spero, dopo queste brevi riflessioni. Siamo sempre pronti al confronto per il bene della Scuola.
Basta chiamarci.

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