Noi Collaboratori Scolastici spesso dimenticati. Lettera

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Salve.
Non scrivo per lamentarmi dei contratti di noi personale ATA, non scrivo per polemizzare su argomenti che sono già noti a tutti ma scrivo per raccontare, a chi ha voglia di leggere, la nostra giornata o, almeno racconto, la mia giornata molto simile alla giornata lavorativa di molti miei colleghi collaboratori scolastici.

Prendo servizio alle 7 di tutte le mattine. Ho un’ora e 10 minuti per pulire 4 aule, una quinta aula che viene usata come pre scuola, biblioteca, attività varie, tre bagni (due degli alunni e uno degli insegnanti, l’aula informatica e il corridirio. Alle 8.10/8.15 scendo e copro la materna perché la mia collega arriva alle 9.48; appena arriva passo le consegne e sostituisco il mio collega che va a fare il giro posta, quando torna salgo al mio piano e lo pulisco mentre i bimbi sono a pranzo; teoricamente dovrei solo cestinare ma io spazzo come posso le aule perché ho una figlia che va a scuola e mi comporto a lavoro come vorrei che i miei colleghi si comportassero nella scuola dove lei studia.
Appena pulito vado in pausa per mezz’ora, sono le 13.30, alle 14 riprendo servizio e torno al piano per sorvegliare i bimbi durante l’intervallo lungo e, appena finisce, pulisco i bagni.
Alle 14.45 finisce la mia giornata lavorativa che comprende bambini in materna da cambiare (cacca, pipì e vomito), bambini alla scuola secondaria che si fanno male e quindi da medicare e curare, centralino da gestire, genitori spesso da capire (vuoi perché stranieri, vuoi perché in ansia ma noi CS siamo il primo filtro tra loro e la scuola), facciamo da filtro tra gli operatori esterni (personale che fa corsi sportivi, personale che fa attività pre scuola, personale mensa, personale vario…) e la scuola. A volte sbagliamo perché non abbiamo tutte le informazioni, a volte sbagliamo perché le informazioni arrivano errate, spesso dobbiamo prestare esagerata attenzione in cose che non dovremmo nemmeno prendere in considerazione (esempio le circolari errate che arrivano durante uno sciopero e che indicano le entrate/uscite differenziate a causa di insegnanti assenti…quante volte ci accorgiamo che la segreteria sbaglia!).
Non siamo formati, non abbiamo il materiale, dobbiamo vivere dei controsensi assurdi (i vetri devono essere puliti dentro e fuori ma non potete salire su scala e non potete pulirli esternamente, ergo li pulisci come puoi internamente ma risultano sporchi…). Non puoi sostituire l’insegnante per più di alcuni minuti ma spesso l’insegnante si allontana anche per 20 minuti.
Insomma io vivo la scuola come un enorme scaricabarile e, noi CS, siamo un po’ il sacco del pugile del caso. E tutto per (almeno io) 1.170 euro al mese. Mi alzo alle 5.15 del mattino e arrivo a casa alle 15.45.
Non mi lamento, non è una lettera polemica, non voglio e non oso pretendere lo stesso trattamento degli insegnanti che, tra estate, natale, Pasqua e ponti vari godono di circa 4 mesi di stacco da lavoro o i miei sabati passati a pulire la scuola per recuperare i prefestivi di chiusura didattica non certo voluti da noi, ma almeno una formazione adeguata e un riconoscimento chiaro delle mansioni svolte sarebbe più carino, senza contare che noi, CS, nonostante l’orario di 7 ore di media (io ne faccio 7,45) non abbiamo il diritto al pasto neppure se siamo obbligati a fare la pausa.
Ultimamente leggo molti articoli (non scritti in questo giornale) dove si urla “finalmente gli statali avranno gli stessi orari del controllo fiscale in caso di malattia dei privati, basta le fasce orarie 10/12 e 17/19 mentre per i privati, invece, gli orari sono ben più prolungati: si va dalle 9.00 alle 13.00 per il mattino e dalle 15.00 alle 18.00 per il pomeriggio.”…ebbene è esattamente il contrario! Noi statali abbiamo la fascia oraria più lunga dei privati!
Ho una domanda da fare: ma i politici sono statali come noi? Perché ultimamente sembra che noi siamo la soluzione dei mali d’Italia e non si parla di quanto costa la “macchina politica italiana” tra compensi e accessori vari?
Buona giornata
Rita Belluzzi

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