Ripetenti e sistemi educativi: vanno recuperati, nascosti o evidenziati? Dati del rapporto Ocse di Pisa

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Uno studente su 8 in Italia ha subito almeno una bocciatura. Questo dicono le statistiche. E la media dei ripetenti si abbassa a uno studente su 5 tra quelli svantaggiati. A rivelarlo è uno studio dell’Ocse di Pisa.

Uno studente su 8 in Italia ha subito almeno una bocciatura. Questo dicono le statistiche. E la media dei ripetenti si abbassa a uno studente su 5 tra quelli svantaggiati. A rivelarlo è uno studio dell’Ocse di Pisa.

Nel documento viene spiegato che quando uno studente non si mantiene al passo con la classe alcuni Paesi forniscono degli strumenti di formazione diversi in base ai diversi rendimenti scolastici e solo in ultima analisi si prende in considerazione la bocciatura, sistema per permettere all’alunno più lento di recuperare il ritardo con i coetanei o di padroneggiare quelle materie che non aveva ancora compreso interamente.




Secondo il risultato dello studio dell’Ocse di Pisa il 12% egli studenti di 15 dei diversi Paesi Ocse avrebbe ripetuto almeno un anno dellascuola dell’obbligo; il 7% almeno una volta nella scuola primaria, il 6% almeno una volta nella scuola secondaria di primo grado, il 2% (ci si riferisce, si ricorda a studenti di 15 anni, che hanno quindi iniziato da poco la scuola secondaria di secondo grado) almeno una volta la scuola secondaria di secondo grado.

 La percentuale di abbassa al 5% in Paesi come Giappone, Malesia e Norvegia, ma si innalza tra il 20 e il 29% in Paesi come Cile, Francia, Germania, Paesi Bassi e Perù.

(Foto tratta da Are disadvantaged students more likely to repeat grades?)

Ancora più alta la media in Argentina, Belgio, Brasile, Costa Rica, Lus-semburgo, Portogallo , Spagna ,Tunisia e Uruguay dove si parla di percentuali comprese tra il 30 e il 39%.

In Colombia e Macao la media degli studenti che hanno ripetuto almeno una grado di scuola supera il 40%.

 Ci sono davvero benefici nella bocciatura?

 Non trovando, i diversi Paesi, un grosso riscontro nella ripetizione degli anni da parte degli studenti diventando la boc-ciatura un costo gravoso per l’istruzione e contribuendo all’abbandono scolastico motivato dall’insuccesso, si è cercato di trovare altri metodi per aiutare gli studenti in difficoltà investendo maggiormente nel sostegno precoce intensivo.

Tra i 13 Paesi che avevano la percentuale di bocciatura che superava il 20%, in Francia ,Lussemburgo, Macao – Cina , Messico e Tunisia tale percentuale è scesa del 3,5%.

Quali studenti ripetono di più?
Non tutti gli studenti hanno la stessa probabilità di ripetere un grado di scuola.

 Come già anticipato all’inizio gli stu-denti svantaggiati hanno possibilità maggiori di ripetere un anno scolastico, cosa che può portare a rafforzare la dise-guaglianza tra essi e gli altri studenti.

Si è analizzato che in studenti con le prestazioni simili in materie come letteratura, matematica e scienze la probabilità di ripetere un grado scolastico è legata molto spesso allo sfondo socio-eonomico da cui proviene.

E questo è stato evidenziato in 33 ei 61 Paesi analizzati anche in base alle economie.

L’esempio che viene riportato nello studio dell’Ocse riguarda studenti con le stesse abilità scolastiche in Paesi come Portogallo e Spagna,gli studenti svantaggiati hanno 3 bocciature per ogni studente non bocciato al rispetto agli studenti avvantaggiati.

In media, tra i Paesi Ocse gli studenti svantaggiati hanno 1,5 probabilità in più di ripetere un grado scolastico.

La situazione in Italia
Sicuramente in Italia la situazione è molto complessa.

Non si può certo seguire caso per caso ogni studente svantaggiato conoscendo la situazione socio-economica da cui proviene soprattutto nelle classi pollaio in cui i nostri ragazzi sono costretti ad imparare.

I casi, poi, sono uno diverso dall’altro con classificazioni diverse e con bisogni diversificati: Bes, L2, iperattivi, certificati, DSA.

(Foto tratta da Are disadvantaged students more likely to repeat grades?)

Sicuramente non siamo meno bravi di altri Paesi, semplicemente gli altri Paesi hanno deciso di non bocciare e non è detto che sia una scelta sbagliata, come nel Regno Unito, dove i ripetenti sono quasi del tutto scomparsi (ma questo non vuol certo dire che gli studenti inglesi sono più studiosi di quelli italiani, è soltanto il sistema scolastico ad essere diverso).

Il problema, quindi, è decidere come affrontare il problema degli alunni difficile, alcuni Paesi hanno deciso di evidenziarli, altri hanno deciso di nasconderli, altri ancora hanno scelto di recuperarli.

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