Riforma stipendi, bozza riforma: “immeritevoli” soggetti a verifiche. Non ci saranno risorse in più. Valutazione triennale

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E' questo l'ultimo tassello che mancava alla nostra ricostruzione della riforma degli stipendi contenuta nel testo del Decreto (che sarà trasformato in DDL) della riforma della scuola. Cosa contiene la bozza in nostro possesso?

E' questo l'ultimo tassello che mancava alla nostra ricostruzione della riforma degli stipendi contenuta nel testo del Decreto (che sarà trasformato in DDL) della riforma della scuola. Cosa contiene la bozza in nostro possesso?

I criteri

Nella bozza in nostro possesso, vengono confermate tutte le indiscrezioni che abbiamo raccolto in questi mesi.

I docenti saranno premiati sulla base del cumulo di tre tipologie di crediti:

  1. crediti didattici, attribuiti in funzione del grado di raggiungimento degli obiettivi che favoriscono il successo formativo degli studenti, in relazione alla qualità dell'insegnamento. In pratica la valutazione avverrà attraverso la rilevazione delle attività d'insegnamento e di analisi della documentazione che dovrà essere prodotta dal docente stesso. Saranno coinvolti anche famiglie e studenti.
  2. crediti formativi, legati alla formazione dei docenti e alla produzione scientifica
  3. crediti professionali, legati al grado di raggiungimento degli obiettivi che riguardano il miglioramento della scuola, attraverso la partecipazione attiva alla sua organizzazione e alle sue progettualità.

I crediti e gli aumenti stipendiali vengono assegnati dal Nucleo Interno di Valutazione (NIV) composto dal dirigente, da due docenti mentori designati dal Collegio dei docenti, da un docente di staff, confermato nei ruoli a tempo indeterminato, designato dal dirigente, e da un dirigente tecnico o da un dirigente di altra istituzione scolastica statale designato dall'USR.

Il Nucleo di valutazione effettuerà la valutazione triennale sulla base dei seguenti elementi:

  1. autovalutazione annuale del docente;
  2. qualità della didattica;
  3. percorso professionale, anche in relazione all'organizzazione e alla progettualità della scuola.

I docenti che non soddisfano i requisiti per la valutazione sulla base delle indicazioni standard del Ministero saranno oggetti di procedura di verifica e non avranno incrementi stipendiali.

Il portfolio del docente sarà realizzato attraverso una piattaforma che avrà due livelli, uno pubblico (con curriculum e titoli), l'altro privato (con i crediti e l'atto finale di vautazione).

Quanto varrà il merito?

Innanzittutto, tranquillizziamo i sindacati: ci sarà spazio per un contratto collettivo per quanto riguarda la progressione economica. Il tutto dovrà svolgersi entro il 31 luglio 2015, altrimenti il Ministero dell'istruzione e dell'economia disciplineranno la materia per decreto. Punto, questo, che potrebbe essere modificato nelle prossime ore.

Non ci saranno fondi in più e saranno divisi tra scatti di anzianità e di merito. Per i primi si prevede un tetto massimo del 30% che potrà scemare a favore degli scatti di merito che partono da un minimo del 70% degli aumenti.

Spetterà alla contrattazione con i sindacati decidere se il 30% si può assottigliare o meno, ma non potrà aumentare.

Inoltre, dalle percentuali sopra riportate bisognerà sottrarre anche un 10% da destinare allo staff di presidenza. Percentuale che potrà salire, ma non scendere.

Insomma, in realtà i margini di contrattazione con i sindacati sono davvero pochi e ciò che potrà essere deciso è al massimo un calo degli scatti stipendiali legati all'anzianità. Attendiamo i primi commenti.

Riforma stipendi. Governo propone tre fasce stipendiali, il 20% sarà escluso. Nel Disegno di legge di martedi 11

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