Riforma scuola. SNALS: “NO eliminazione scatti di anzianità, riforma Renzi sistema dittatoriale che rapina insegnanti”

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“Gli scatti di anzianità rappresentano una parte importante nella carriera dei docenti e non possono essere eliminati. La Riforma Renzi si basa su un sistema dittatoriale, secondo cui ogni cosa viene decisa senza che ci sia confronto tra le parti interessate e noi a queste condizioni non sottostiamo”. Sono queste le dichiarazioni del Segretario Generale Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi, al quale abbiamo posto alcuni quesiti riguardanti la Riforma.

“Gli scatti di anzianità rappresentano una parte importante nella carriera dei docenti e non possono essere eliminati. La Riforma Renzi si basa su un sistema dittatoriale, secondo cui ogni cosa viene decisa senza che ci sia confronto tra le parti interessate e noi a queste condizioni non sottostiamo”. Sono queste le dichiarazioni del Segretario Generale Snals-Confsal, Marco Paolo Nigi, al quale abbiamo posto alcuni quesiti riguardanti la Riforma.

Cosa ne pensa lo Snals del fatto che solo il 66% dei docenti verrà premiato?

Bisogna innanzitutto fare un’importante precisazione preliminare: in questo momento si sta confondendo la carriera con il merito. Chiariamo, poi, che il 66% non equivale assolutamente ai due terzi dei docenti e resta sempre da capire in base a cosa verrà stabilito questo merito. Non è di certo l’anzianità, anzi: ci stanno dicendo che l’anzianità è un demerito, ma la cosa ancor più grave è che si vuole abolire l’anzianità per favorire solamente il merito.

Non si può essere favorevoli a una proposta del genere, non perché non siamo d’accordo sul premiare chi lavora bene, ma questo concetto non può prescindere dall’anzianità. Anche con il Ministro Gelmini si parlava di sistema di valorizzazione; adesso il capo di Istituto è diventato un dirigente impegnato per la maggior parte del tempo a sbrigare questioni amministrative e non si occupa degli insegnanti. Anche osservando gli altri Paesi europei, si capisce come il modello in cui prevale il merito rispetto all’anzianità sia fallimentare. 

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In Francia, ad esempio, ci sono circa tremila ispettori che girano per le scuole e controllano il buon andamento didattico; in Italia gli ispettori sono solo cinquattaquattro e sicuramente la scuola francese non è tra le migliori d’Europa. In Germania, invece, un maestro guadagna circa quarantaduemila euro l’anno, mentre i suoi colleghi italiani percepiscono esattamente la metà sul lordo; con la tassazione maggiore che abbiamo qui è chiaro che il compenso diventi ancora più esiguo. Al di là di questi esempi, comunque, il dato lampante è che tutti gli altri Paesi europei (eccezion fatta per la Svezia) hanno un sistema scolastico che ha tra i punti fondamentali l’anzianità. Ormai siamo alla dittatura, visto che si impedisce un confronto tra le parti interessate.

Il ruolo del Dirigente Scolastico sta cambiando: cosa succederebbe se gli venisse data la possibilità di rivolgersi direttamente ai docenti per progetti extra curriculari, basandosi solo su Curriculum Vitae ed esperienza?

Non siamo contrari a questo, purché anche la figura del Dirigente non sia quella attuale del burocrate, che non è addentro alle vere questioni della scuola. Noi pensiamo a una figura simile a quella del Direttore Didattico, che conosce bene il lavoro degli insegnanti e lo supporta. Ai miei tempi gli insegnanti come me ricevevano le famose note di qualifica da parte del Preside o del Direttore. Si trattava di uno strumento utile a valutare gli insegnanti e prevedeva la visita del Preside nelle classi per controllare noi docenti. Oggi alcuni dirigenti di grandi plessi non sanno neppure quale materia insegni un determinato docente, dunque siamo ben lontani dal pensare a un rapporto tra dirigenti e insegnanti come lo si concepiva una volta.

In che modo sarà possibile assumere i precari?

Alla base di tutto ci vogliono i fondi ed è sbagliato pensare di togliere una parte di stipendio agli insegnanti per darli al 66%, percentuale che tra l’altro non si sa come verrà selezionata. Dunque, al momento si pensa solo a rapinare i docenti per una forma di investimento sulle assunzioni che è in realtà frutto di un risparmio. Il governo dice che assumerà tra un anno 149mila precari a tempo indeterminato, togliendo loro gli scatti di ricostruzione di carriera. Praticamente si andranno a fare tagli importanti per recuperare i fondi, ma non viene chiarito che questi tagli ci saranno.

Siete d’accordo sulla gestione del 10% del fondo di Istituto da parte del Dirigente Scolastico?

Purtroppo allo stato attuale delle cose il fondo di Istituto è ridotto quasi a nulla. Personalmente ritengo che nel momento in cui si pensa ai progetti, bisogna che tutta la scuola contribuisca a realizzarli e non che vadano ad appannaggio di poche persone. Adesso, comunque, questo è un problema che non si pone.

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