Riforma classi di concorso. Miur tenta colpo di coda, sindacati dicono no alla nuova bozza

Di Lalla
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red – Nell’incontro di oggi con i sindacati il Miur ha presentato la sesta bozza di riforma delle classi di concorso, proponendo un’accelerazione sul decreto relativo. Ma le Organizzazioni sindacali non concordano e al momento non si è proceduto all’informativa.

red – Nell’incontro di oggi con i sindacati il Miur ha presentato la sesta bozza di riforma delle classi di concorso, proponendo un’accelerazione sul decreto relativo. Ma le Organizzazioni sindacali non concordano e al momento non si è proceduto all’informativa.

Secondo quanto comunicato dal Ministero la bozza con le nuove classi di concorso entrerebbe in vigore solo per i futuri TFA ordinari e le procedure concorsuali, senza ricadute sulle attuali graduatorie ad esaurimento o sugli organici.

Nonostante ciò alcune Organizzazioni sindacali, convocate solo ieri pomeriggio, non concordano su una affrettata decisione su una tematica così importante.

I rilievi di

FGU – La delegazione FGU-Gilda degli Insegnanti ha esplicitato le seguenti posizioni:
• Non è accettabile alcuna accelerazione sulla questione delle classi di concorso da parte di un ministro dimissionario che dovrebbe occuparsi della ordinaria amministrazione. L´ordinaria amministrazione appare invece allo sbando di fronte agli incredibili ritardi su mobilità, organici, pagamento dei supplenti, ferie dei supplenti, erogazione del FIS, ecc. ecc. Mentre la macchina governativa e ministeriale non è in grado di far funzionare le scuole normalmente, il Ministro invece sta pensando di mettere benzina sul fuoco, creando ulteriori occasioni di tensione e scontro, con forzature su temi essenziali riguardanti le prospettive di medio-lungo periodo per la docenza nel nostro Paese.
• Si ribadisce la netta opposizione allo strumento del decreto ministeriale in quanto dovrebbe servire uno specifico regolamento con il parere del CNPI, organismo che formalmente ancora esiste e delle competenti Commissioni i Parlamentari.
• Serve invece, come ribadito in più occasioni dalla FGU, un provvedimento quadro che riesca a creare un sistema integrato di riforme che dia risposte complessive sui temi del reclutamento, del superamento del problema del precariato strutturale e delle graduatorie ad esaurimento e delle nuove classi di concorso senza che esse abbiano direttamente o indirettamente effetti sul personale in servizio e sui docenti inseriti nelle graduatorie ad esaurimento.
• Per affrontare in un quadro di sistema l´introduzione di nuove classi di concorso appare fondamentale l´introduzione dell´organico funzionale triennale per consentire la necessaria flessibilità nella determinazione degli organici di scuola o di reti di scuola.
• La FGU ritiene che il lavoro fin qui svolto a livello di MIUR che di CNPI possa essere ripreso positivamente, con alcune significative variazioni, nella prossima legislatura. L´amministrazione paventa che ulteriori ritardi possano pregiudicare l´indizione dei futuri TFA e dei futuri concorsi, ma ciò non è da addebitare alle organizzazioni sindacali e alla Gilda. E´ l´incapacità della politica e dei governi degli ultimi anni a determinare sempre e comunque ritardi, modifiche, false discontinuità. Di fatto il provvedimento sulle classi di concorsi doveva essere contestuale all´avvio della riforma Gelmini. Tutto ciò non è stato fatto. In questo momento surrettiziamente si applicano invece le cosiddette "classi atipiche" nella formazione degli organici che rappresentano una forzatura anomala determinata dalla semplice volontà di taglio degli organici senza alcuna relazione con il provvedimento di revisione delle classi di concorso.
• La FGU invita pertanto l´amministrazione e il Ministro a soprassedere nei confronti di provvedimenti dell´ultimo minuto, fatti da un governo "tecnico" che non può e non deve mettere mano a questioni di portata politica così rilevanti per il futuro della scuola italiana.

FLC CGIL – Abbiamo sottolineato l’ inopportunità politica dell’adozione di un provvedimento di questa portata da parte di un Ministro (tecnico) uscente e a 5 giorni dal voto. Inoltre abbiamo evidenziato che il provvedimento non è stato mai analizzato nel merito , malgrado vi fosse stato un impegno in tal senso, ma già ad una prima analisi presenta errori ed omissioni anche gravi .

Più possibilità la UIL – La UIL ha espresso apprezzamento per il lavoro fin qui svolto, in termini di razionalizzazione e di ampliamento delle aree, utile anche per chi dovrà affrontare la questione nell’ambito di una più flessibile definizione dell’organico funzionale pluriennale, anche di rete, e  per la valorizzazione della  risorsa professionale dei docenti. La UIL ha sostenuto l’esigenza di approfondire gli aspetti attinenti le diverse aree disciplinari per le quali si registrano ancora incongruenze,  prima di registrare il decreto.

La bozza

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