Renzi rischia affossare riforma, minoranza DEM tenta mediazione: assunzioni 138 mila e restyling. Riunione rinviata a martedì

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Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, durante la riunione del gruppo del Partito democratico a Palazzo Madama, che si è tenuta ieri sera proprio sulla riforma della scuola, gli interventi degli esponenti della minoranza sono stati molto duri.

Secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, durante la riunione del gruppo del Partito democratico a Palazzo Madama, che si è tenuta ieri sera proprio sulla riforma della scuola, gli interventi degli esponenti della minoranza sono stati molto duri.

Il malcontento però, viene raccontanto, serpeggia in tutto il gruppo e anche per questo la riunione ieri sera è stata sospesa a 10 interventi dalla fine, per essere aggiornata al prossimo martedì. Ovvero il giorno dopo dell'annunciata direzione post elezioni, che dovrebbe appunto tenersi lunedì.

Complici anche i numeri in commissione, che con l'uscita dalla maggioranza di Tito di Maggio (passato da Gal ai fittiani), sono sempre più sul filo di lana, mediare con la minoranza è quasi obbligatorio. In commissione dovrà arrivare un componente aggiuntivo di Gal, ma comunque i rapporti tra maggioranza e minoranza sono di 13 a 12. Ma nei 13 della maggioranza ci sono anche Corradino Mineo e Walter Tocci, della minoranza, che, se decidessero di non votare con il resto del partito, manderebbero sotto la maggioranza.

I pontieri, si apprende, sono quindi all'opera per trovare un punto di mediazione e convincere la minoranza a ricompattarsi, approvando alcune delle modifiche da loro proposte ed evitando così in primis che si vada allo scontro diretto e che la riforma della scuola finisca per essere affossata. Per qust'ultima ipotesi la responsabilità ricadrebbe esclusivamente sul Primo Ministro e i suoi fedelissimi che continuano a non voler dialogare con il mondo della scuola che ha trovato una sponda nella minoranza del Partito Democratico al Senato.

La minoranza Pd chiede che si proceda con le assunzioni subito e si rinvii il resto della riforma dopo un pesante restyling complessivo.

Tra le richieste di modifica che stanno più a cuore alla minoranza c'è la modifica dei 'super poteri' dei presidi e la riscrittura dell'articolo 10 sul piano straordinario delle assunzioni, in particolare per aprirlo agli abilitati Tfa e perché le risorse messe a disposizione vengano utilizzate tutte per fare non 100mila ma 138mila assunzioni.

Altri emendamenti propongono che gli sgravi oggi previsti dal ddl per le scuole private siano sostituiti con un programma di borse di studio; che gli ispettori non vengano presi da altre amministrazioni, bensì siano dei presidi ormai fuori ruolo; e che per i posti vacanti ci siano chiamate a cattedra, al di fuori del piano triennale.

Ieri, nel cuore del Rione Monti, a pochi passi dalla casa del Presidente Napolitano, presso la Facoltà di Architettura dell'Università di Roma Tre, si sono dati appuntamento centinaia di docenti e Ata, assieme alle organizzazioni sindacali, per incontrare i senatori della Commissione Istruzione del Senato.

Sono intervenuti venuti gli onorevoli Alessia Mitraglia, Corradino Mineo, Stefano Fassina, Walter Tocci, Loredana De Petris, Fabrizio Bocchino.

Parole di fuoco di Corradino Mineo e di Walter Tocci, i Senatori dissidenti del Partito Democratico.

Tocci è stato il primo a parlare ed ha espresso la sua forte contrarietà a come è stato formulato il DDL sulla Scuola: "bisogna riscriverlo da cima a fondo, stralciare le assunzioni dal testo e definire un piano pluriennale di stabilizzazione di tutti i precari…l'approccio dell'"uomo solo al comando" applicato anche alla scuola e questa impostazione potrebbe portare a settembre prossimo alla paralisi del sistema scolastico".

Il senatore ha anche lanciato una sorta di allarme inquietante avvertendo che se dovesse passare questa impostazione della riforma, sarà l'inizio di una precarizzazione diffusa di tutto il pubblico impiego.

Corradino Mineo è stato perentorio, "Tenteremo di bloccare il DDL in Commissione per stralciare le assunzioni dal testo.. mi auguro che non sia imposto il voto di fiducia sul DDL ma se ci fosse non la voteremmo… E se a qualcuno venisse in mente, nè io nè Tocci accetteremmo la sostituzione come membri di Commissione". Il resoconto dell'incontro è stato fornito dal gruppo "Supplenti della Scuola per la Qualità e Dignità del Lavoro".

In commissione Istruzione, intanto, la giornata di oggi sarà tutta dedicata al seguito della discussione generale. Questa sera poi un ufficio di presidenza fisserà le prossime tappe. Allo stato attuale i voti sugli emendamenti in commissione (2.200 compresi 4 dei relatori che riscrivono gli articoli 1,2,3 e 8) sono attesi all'inizio della prossima settimana. Per votare servono però i pareri della commissione Bilancio, che non dovrebbero arrivare prima di martedì.

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