Nuovo reclutamento e sostegno approvati entro luglio 2016. Nella bozza del DEF cosa è stato fatto e cosa si farà, dalle assunzioni alle nuove riforme

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Appena pervenuta alla nostra redazione la bozza del Documento di economia e finanza 2016. Vediamo cosa si prevede per la scuola.

Appena pervenuta alla nostra redazione la bozza del Documento di economia e finanza 2016. Vediamo cosa si prevede per la scuola.

Il documento fa un excursus di quanto già attuato e di quanto si deve attuare relativamente alla riforma della scuola.

Le parti del DEF che riguardano la scuola

Immissioni in ruolo

Dopo il piano straordinario di assunzioni avviato nel 2015, e in attuazione di quanto previsto dalla Buona Scuola, sta proseguendo l'operazione d’immissione in ruolo degli insegnanti a copertura dei posti vacanti. Il nuovo concorso per l’assunzione di docenti permetterà di favorire le classi di concorso che a oggi sono in esaurimento (es. matematica) garantendo un’offerta formativa più adeguata.

Con la Legge di Stabilità per il 20161 è stata modificata la procedura per il reclutamento dei dirigenti scolastici. In particolare, il corso-concorso selettivo di formazione è previsto che sia organizzato dal MIUR (sentito il MEF) e non più dalla Scuola Nazionale dell’Amministrazione, e non deve essere più specificata la cadenza annuale del bando ma deve contenere tutti i posti vacanti nel triennio. 

Ai fini dell'attuazione della ‘Buona Scuola’ in tema di integrazione, sono state comunicate alle scuole le raccomandazioni e le proposte operative elaborate dall’Osservatorio nazionale per l’integrazione e l’intercultura del MIUR. Per migliorare l’integrazione e l’accoglienza degli alunni con cittadinanza non italiana sono state stanziate risorse per un milione, per la cui ripartizione si terrà conto delle realtà dove il numero di minori stranieri non accompagnati è maggiore.

Valutazione del sistema nazionale di istruzione

Nel corso del 2015, si è dato impulso ai tre canali d’intervento del Sistema nazionale di valutazione (SNV): autovalutazione delle istituzioni scolastiche, valutazione esterna e valutazione della dirigenza scolastica.

La Buona Scuola ha disciplinato, in particolare, l’aspetto della valutazione della dirigenza scolastica ponendo in raccordo precedenti fonti normative e introducendo nuovi criteri generali di valutazione, per garantire la compatibilità con le procedure amministrative e finanziarie, legate sia agli aspetti della responsabilità dirigenziale che agli effetti sulla retribuzione accessoria di risultato1. Obiettivo finale è un sistema in grado di rilevare e valorizzare il contributo dei dirigenti scolastici al miglioramento del servizio scolastico. I provvedimenti attuativi sono attualmente in fase di condivisione interistituzionale.

Per quanto riguarda le istituzioni scolastiche, a luglio 2015 sono stati pubblicati on line i primi Rapporti di autovalutazione (RAV) delle scuole2, previsti anche dalla riforma dello scorso anno. Per la redazione dei rapporti, ogni istituto ha confrontato i propri dati con quelli provinciali, regionali e nazionali e ha indicato i propri punti di forza e debolezza, abbinandoli a precisi obiettivi di miglioramento. Tale autovalutazione si integra con la valutazione esterna delle istituzioni scolastiche, la cui prima tappa di realizzazione consiste nell'avvio dei Nuclei di valutazione esterna. Al fine di dare alle scuole risorse più consistenti e mirate alle loro specificità, alla tipologia d’indirizzo e alla numerosità degli alunni, a novembre 2015 è stato firmato il decreto MIUR di revisione dei parametri di base per l’assegnazione del Fondo di funzionamento alle scuole già previsto nella legge ‘la Buona Scuola’. I nuovi parametri si applicheranno a partire dall’anno scolastico 2016/2017.

Alternanza scuola-lavoro

Con la Buona Scuola si è inteso anche favorire il passaggio dal mondo dell’istruzione e della formazione al mercato del lavoro, attraverso gli istituti dell'alternanza scuola-lavoro e l’istituto dell'apprendistato, con l’obiettivo di contrastare la dispersione scolastica e facilitare l’occupabilità giovanile.

Centrale per la lotta contro la dispersione scolastica risulta l’anagrafe unica degli studenti, che integra l’anagrafe nazionale con quelle regionali, per mappare in modo integrato il percorso di istruzione obbligatoria di ogni studente, sia quando questo sia svolto in un percorso di istruzione pubblica sia in un percorso di formazione regionale.

Dal punto di vista degli incentivi a offrire percorsi vicini alla vocazione pratica degli studenti, un deciso passo in avanti è stato realizzato attraverso l’introduzione delle attività di alternanza scuola-lavoro, obbligatorie a regime per gli studenti del secondo biennio e dell’ultimo anno di tutti gli ordini di studi, con un numero di ore minimo obbligatorio (400 ore per gli Istituti Tecnici e Professionali e 200 ore per i Licei) e una Carta dei diritti e doveri degli studenti in alternanza. È stato, inoltre, istituito il Registro delle imprese in alternanza, utile strumento per permettere alle scuole di trovare strutture disponibili ad accogliere gli studenti in alternanza e per il monitoraggio dell’alternanza stessa. Per realizzare tali percorsi sono stati stanziati 100 milioni annui a regime.

Un ulteriore passo avanti in questa direzione è stato fatto con la sottoscrizione dei protocolli d’intesa3 con cui si dà avvio alla sperimentazione del Sistema Duale. La sperimentazione – preceduta da uno specifico Accordo approvato dalla Conferenza Stato-Regioni – consentirà in un biennio a circa 60 mila giovani di poter conseguire i titoli di studio con percorsi formativi che prevedono, attraverso modalità diverse, una effettiva alternanza scuola-lavoro. Per una parte dei giovani studenti l'apprendimento in impresa avverrà tramite un contratto di apprendistato di primo livello, mentre per l'altra parte avverrà attraverso l'introduzione dell'alternanza ‘rafforzata’ di 400 ore annue, dal secondo anno del percorso d’istruzione e formazione professionale. Per la sperimentazione del sistema duale sono stati stanziati ulteriori 87 milioni – sia per il 2015 che per il 2016 – in aggiunta ai 189 milioni già previsti per l’Istruzione e la formazione professionale.

Si tratta di un passaggio importante anche per dare concreta attuazione a quanto previsto dal Jobs Act4 per rilanciare l'apprendistato di primo e terzo livello e ampliare l'offerta formativa. Italia Lavoro, con una procedura a evidenza pubblica sta completando la selezione di 300 centri di formazione professionale che realizzeranno la sperimentazione.

L’alternanza scuola-lavoro è stata estesa anche a scuole non interessate in precedenza (licei), in modo da orientare le scelte universitarie degli studenti e aumentare la percentuale di chi fa esperienze di alternanza scuola-lavoro.

Sempre in attuazione della legge Buona Scuola, sono state approvate in Conferenza Unificata le Linee Guida per favorire la semplificazione e promuovere una nuova governance al fine di incoraggiare i percorsi di studio degli Istituti tecnici superiori (ITS). In particolare, esse prevedono: la possibilità per gli studenti di svolgere i percorsi di Istruzione tecnica superiore anche in apprendistato5; facilitazioni all’ingresso di nuove imprese nelle Fondazioni che gestiscono gli ITS; la creazione di una commissione nazionale per il coordinamento dell’offerta formativa, aperta per la prima volta alle parti sociali, con l’obiettivo di rilanciare questa filiera di istruzione terziaria professionalizzante (gli ITS hanno potenzialità notevoli, considerato che quasi l’80 per cento dei diplomati trova subito un impiego).
A queste misure si aggiunge lo stanziamento6 di 45 milioni per l’attivazione dei nuovi laboratori territoriali per l’occupabilità previsti dalla legge di riforma della scuola, che permetteranno agli studenti di avere gli strumenti per orientarsi al lavoro e per crearlo loro stessi con una didattica che guarda ai settori strategici del Made in Italy e legata alla vocazione produttiva, sociale e culturale di ciascun territorio.

Piano Nazionale Scuola Digitale

Con il Piano Nazionale Scuola Digitale7 previsto dalla Buona Scuola e lanciato a Ottobre 2015, sono state individuate risorse per 1.1 miliardi, di cui 650 milioni su interventi per infrastrutture, ambienti per l’apprendimento, dotazioni tecnologiche, digitalizzazione amministrativa e connettività e 400 sulle competenze per il 21mo secolo, l’imprenditorialità e il rapporto tra competenze digitali e lavoro, la formazione del personale, le misure di accompagnamento e il monitoraggio.

Tra Ottobre 2015 e Aprile 2016 sono state avviate 14 delle 35 azioni previste dal Piano, mentre l’attuazione dell’intera politica sarà completata entro Dicembre 2016.

Tra le principali azioni figurano:

  • sul piano della connettività, l’accordo siglato tra il MIUR e MISE, che ha sancito la necessità di raggiungere le istituzioni scolastiche in via prioritaria all’interno del Piano Nazionale Banda Ultra-Larga (BUL);
  • sul piano delle competenze, l’imminente (Aprile 2016) avvio del primo intervento di 5 milioni per la produzione di risorse educative aperte (OER) a favore dello sviluppo di competenze digitali (information literacy, pensiero computazionale, educazione ai media, economia digitale, open e big data literacy, making, robotica educativa, creatività e produzione digitale). Inoltre, sulla base di un investimento complessivo annuale di circa 10 milioni, è previsto l’avvio del primo curricolo nazionale per l’imprenditorialità digitale;
  • sul piano della formazione (life long learning), è in corso la prima fase dei percorsi formativi sul Piano Nazionale Scuola Digitale: organizzata in oltre 300 poli formativi, raggiungerà 80.000 persone tra dirigenti scolastici, docenti e personale amministrativo e tecnico; è inoltre in corso di costruzione, con i principali partner tecnologici a livello globale e le migliori università, uno schema di formazione dedicato ai migliori docenti e dirigenti scolastici denominato ‘eccellenze digitali’, per promuovere esperienze formative intensive all’estero nei luoghi dell’innovazione;
  • sul piano delle azioni di accompagnamento, è stata istituita la figura dell’animatore digitale in ogni istituzione scolastica; gli 8.300 animatori si occuperanno di sviluppare politiche di formazione interna alla scuola, catalizzare le migliori pratiche didattiche e organizzative e coinvolgere la comunità scolastica allargata.

La riforma della scuola1 ha previsto un investimento annuale, a regime, di 40 milioni per la formazione permanente, obbligatoria per tutto il personale scolastico in servizio. Grazie anche alle risorse del PON 2014-2020, sono disponibili per il periodo di programmazione circa 400 milioni (tra risorse della legge stessa, Fondi Strutturali e altre risorse nazionali) 2. Pur riguardando tutto il personale scolastico, il Piano prevede, per il triennio 2016-2018, azioni mirate per circa 600.000 persone impiegate nel sistema scolastico. È inoltre in fase di creazione una scuola di formazione dedicata ai dirigenti scolastici, dal mese di settembre 2016.

Interventi di edilizia scolastica

Per la prima volta l’Italia si è dotata sia di una programmazione nazionale triennale degli interventi di edilizia scolastica sia di un’anagrafe unica: per il periodo 2015/2017 sono stati approvati oltre 6.000 interventi (per un fabbisogno totale di 3,7 miliardi) individuati sulla base delle priorità indicate dalle Regioni, sentiti gli Enti locali.

Oltre alle misure specifiche incluse nella ‘Buona Scuola’ per l’edilizia scolastica, nuove risorse sono state stanziate con la Legge di Stabilità 2016: 480 milioni di esclusione dai vincoli di bilancio per gli Enti locali; ulteriori 50 milioni nell’ambito degli investimenti immobiliari dell’I.N.A.I.L per scuole innovative3; 1,7 miliardi aggiuntivi per il periodo 2016-2025 che consentiranno alle Regioni di sottoscrivere con la BEI mutui a tasso agevolato con oneri di ammortamento a carico dello Stato; infine, alle Province e Città Metropolitane è attribuito un contributo complessivo di 495 milioni nell’anno 2016, 470 milioni dal 2017 al 2020 e di 400 milioni dal 2021 per spese di viabilità e edilizia scolastica.

L’individuazione e la programmazione di tali interventi saranno agevolati dalla piena operatività dell’Anagrafe dell’edilizia scolastica, resa disponibile da settembre 2015, a venti anni dalla sua istituzione. L’Anagrafe fornisce anche dati riguardanti la mobilità, la sostenibilità ambientale e la qualità delle infrastrutture scolastiche.

Infine, è stato recentemente approvato un decreto legge contenente disposizioni urgenti in materia di funzionalità del sistema scolastico e della ricerca e il prolungamento – dal 1° aprile 2016 al 30 novembre 2016 – del programma ‘Scuole Belle’, al fine di assicurare la prosecuzione degli interventi di piccola manutenzione, decoro e ripristino funzionale degli edifici scolastici. Lo stanziamento previsto è di 64 milioni.

Il Cronoprogramma per le prossime riforme. Clicca l immagine per ingrandire

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