Mobilità 2016/17. Tentativi di conciliazione, Turi (Uil): serve trasparenza e rispetto delle regole

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Il segretario della Uil, Pino Turi, interviene ancora una volta per chiedere al Miur, come farà anche nell'incontro previsto per oggi pomeriggio, chiarezza e trasparenza nella procedura relativa alla costituzione dell'organico dell'autonomia nelle singole scuole e nei tentativi di conciliazione in atto. 

Il segretario della Uil, Pino Turi, interviene ancora una volta per chiedere al Miur, come farà anche nell'incontro previsto per oggi pomeriggio, chiarezza e trasparenza nella procedura relativa alla costituzione dell'organico dell'autonomia nelle singole scuole e nei tentativi di conciliazione in atto. 

Turi evidenzia, inoltre, che sarebbe logico e sensato far ritardare la presa di servizio a quei docenti in attesa dei provvedimenti di assegnazione provvisoria, evitando così costosi e inutili spostamenti, richiesta avanzata più volte dalla Uil senza comunque ottenere risposta alcuna dall'amministrazione.

IL COMUNICATO

Mettiamo che in una scuola di Napoli ci siano stati quattro pensionamenti. E che sia stato deciso di prendere quei posti e metterci quattro insegnanti del potenziamento. Mettiamo anche che a distanza di pochi metri in un’altra scuola non ci sia stato nessun pensionamento e che l’organico sia invariato.

Nella prima non ci saranno assunzioni, né potenziamento (perché spostato), la seconda scuola avrà l’organico potenziato.

Siamo al paradosso – mette in chiaro Pino Turi. L’assenza di regole e procedure certe sta producendo danni quasi ovunque. Per risolvere qualche problema se ne creano altri e per farlo si cambiamo le regole in corso d’opera.

Al rebus della cattiva gestione delle regole dei trasferimenti – siamo ancora in attesa di conoscere il sistema dell’algoritmo e il meccanismo delle conciliazione pone gli insegnanti di fronte a un ‘prendere o lasciare’ che non ammette repliche –  si aggiungono i provvedimenti presi dai dirigenti.

Oggi pomeriggio nella riunione al Miur – spiega Turi – chiederemo di garantire uniformità di comportamento dei diversi uffici, attraverso comunicazioni oggettive e tracciabili.

Serve trasparenza e vanno date garanzie di pari trattamento che a giudicare dai primi provvedimenti mancano completamente.

Se un insegnante deve lavorare lontano da casa, con tutti i problemi connessi, vuole sapere almeno se non è stato scavalcato da altri. Ormai la discrezionalità pare ormai prevalere su ogni altro criterio.

C’è una misura di buon senso che va presa, almeno per attenuare questo stato di ingiustizia latente – continua Turi , sottolineando come richiesta in tal senso sia stata già fatta ai vertici del Miur  –  quella di evitare agli insegnanti, che potranno avere un provvedimento per insegnare in  una sede provvisoria, di assumere servizio in quella in cui sono stati trasferiti. 

Ritardare la presa di servizio fino all’assegnazione definitiva potrebbe evitare spostamenti inutili e onerosi economicamente e personalmente.

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