Legge 107. Il SAVT aderisce alla raccolta firme per il referendum abrogativo

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Il SAVT ÉCOLE, durante la riunione dei propri quadri dirigenti in rappresentanza dei vari ordini e gradi di scuola avvenuta ieri martedì 26 aprile 2016 presso la nuova sede SAVT di Aosta, ha deliberato ed ufficializzato la propria adesione alla raccolta firme per i quattro quesiti referendari abrogativi di alcune parti della legge 107/2015 (cosiddetta “Buona scuola”).

Il SAVT ÉCOLE, durante la riunione dei propri quadri dirigenti in rappresentanza dei vari ordini e gradi di scuola avvenuta ieri martedì 26 aprile 2016 presso la nuova sede SAVT di Aosta, ha deliberato ed ufficializzato la propria adesione alla raccolta firme per i quattro quesiti referendari abrogativi di alcune parti della legge 107/2015 (cosiddetta “Buona scuola”).
La decisione di aderire al comitato promotore giunge dopo un intero anno di impegno sul territorio, che ha visto il SAVT schierato al fianco di altre sigle scolastiche regionali per dibattere in assemblee, in incontri, in organismi direttivi ed assembleari i contenuti della legge 107, azioni che hanno visto il loro culmine nello sciopero unitario del mondo della scuola avvenuto il 5 maggio 2015 in Valle d'Aosta contemporaneamente a tutto il territorio italiano.
Il SAVT ÉCOLE invita tutti i propri iscritti e simpatizzanti a firmare nei punti di raccolta firme (comuni valdostani, banchetti appositi tra cui quelli in piazza Chanoux sabato prossimo 30 aprile dalle ore 10 alle 18, sedi del sindacato) per poter abrogare alcuni parti della legge 107.
I quesiti posti all'attenzione dei cittadino sono:
1) SCHOOL BONUS: si chiede che le erogazioni liberali da parte di privati cittadini non siano destinate alle singole scuole ma confluiscano in un fondo unico per l'intero sistema scolastico, redistribuendo le risorse tra zone ricche e zone povere. Si vuole evitare la creazione di scuole di élite e di scuole più disagiate e garantire il diritto allo studio a tutti. Il SAVT ÉCOLE vuole qui specificare che non si tratta certo di un attacco alle scuole paritarie regionali che svolgono con serietà, impegno e rispetto dei requisiti di legge il loro compito di istruzione ed educativo. Si chiede semplicemente di evitare che la scuola statale non sia finanziata in modo adeguato e che solo chi è più ricco possa avere una istruzione qualificata.
2) ABOLIZIONE DELLA CHIAMATA DISCREZIONALE DA PARTE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO: si chiede che venda abrogata la parte relativa alla chiamata discrezionale da parte del dirigente, in modo da eliminare eventuale gestioni preferenziali o, addirittura, clientelari. Il SAVT ÉCOLE chiede che gli insegnanti siano assegnati su di una sede in base a criteri trasparenti, inoppugnabili, equi e che non vi sia possibilità di scelta discrezionale da parte del dirigente scolastico,in modo da garantire l'autonomia professionale dei docenti in un quadro di certezza ed equità normativa.
3) ABROGAZIONE DELL'OBBLIGO MINIMO di 200 ore (per i licei) e 400 ore (per gli istituti tecnici e professionali) di alternanza scuola-lavoro. Il SAVT ÉCOLE sottolinea e condivide l'importanza delle esperienze lavorative coniugate con il percorso teorico, ma chiede che siano le singole scuole a pianificare esperienze di lavoro coerenti con il proprio piano dell'offerta formativa e che esse non siano costrette a sacrificare ore di lezione solo per ottemperare ad una formalità.
4) ABROGAZIONE DEL POTERE DEL DIRIGENTE SCOLASTICO DI SCEGLIERE DISCREZIONALMENTE I DOCENTI DA PREMIARE: Il SAVT ÉCOLE chiede che i 200 milioni stanziati dal MIUR per la valorizzazione dei docenti costituisca salario accessorio inserito nella contrattazione integrativa e che nel personale da valorizzare siano inclusi anche gli educatori del Convitto ed i precari della scuola.
La segreteria ed il Comité Directeur del SAVT ÉCOLE si impegnano a sensibilizzare i colleghi della segreteria confederale SAVT e a promuovere la raccolta firme mediante una campagna di informazione ed il coinvolgimento diretto delle lavoratrici e dei lavoratori della scuola, dei cittadini valdostani e delle famiglie che usufruiscono del sistema di istruzione ed educazione del territorio.

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