L’insegnamento che non c’è: appello dei docenti abilitati per insegnamenti ad esaurimento/inattivi

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Con la Riforma di riordino degli istituti tecnici e professionali applicata dal DPR 15/03/2010, n. 87, alcune materie d’insegnamento, soprattutto a carattere tecnico-pratico, non si insegnano più; nonostante ciò ai docenti di queste discipline è stato consentito solo recentemente di conseguire l’abilitazione professionale mediante i percorsi abilitanti speciali (PAS) attivati per il triennio scolastico 2012/2016, in virtù del diritto acquisito per la lunga esperienza di servizio pluriennale.

Con la Riforma di riordino degli istituti tecnici e professionali applicata dal DPR 15/03/2010, n. 87, alcune materie d’insegnamento, soprattutto a carattere tecnico-pratico, non si insegnano più; nonostante ciò ai docenti di queste discipline è stato consentito solo recentemente di conseguire l’abilitazione professionale mediante i percorsi abilitanti speciali (PAS) attivati per il triennio scolastico 2012/2016, in virtù del diritto acquisito per la lunga esperienza di servizio pluriennale.

Sostanzialmente tali corsi di formazione sono stati frequentati nella fiducia che per effetto del DL 25/06/2008, n. 112 si debba obbligatoriamente realizzare la razionalizzazione e l’accorpamento di tutte le classi d’insegnamento secondo criteri di affinità disciplinare, nel rispetto dei titoli professionali di accesso all’insegnamento.

A distanza di ben 7 anni, dopo innumerevoli bozze di decreto ministeriale (se ne contano almeno sette), delle nuove materie d’insegnamento tecnico-pratico non se ne sa nulla.

Queste persone, abilitate alla professione docente mediante corsi universitari di formazione professionale, aggiornate nelle discipline oggetto della propria materia d’insegnamento e nelle scienze dell’educazione, con riferimento anche ai bisogni educativi speciali, si trovano in un limbo, perché il Ministero dell’Istruzione costituisce graduatorie solo in relazione agli insegnamenti effettivamente impartiti negli istituti di istruzione.

Dunque questi insegnanti, pur essendo regolarmente iscritti nelle graduatorie per il reclutamento degli aspiranti in possesso di abilitazione all’insegnamento, la cosiddetta “seconda fascia d’istituto”, non risultano nei relativi elenchi delle scuole, con la grave conseguenza che non possono essere neanche convocati per eventuali supplenze su posti disponibili di sostegno, di attività alternativa all’insegnamento della religione cattolica o per materie d'insegnamento afferenti alla propria area disciplinare.

Infatti, ove si rendesse necessario attribuire supplenze fuori graduatorie specifiche, vige il principio generale secondo cui i dirigenti scolastici debbano individuare gli interessati tramite lo scorrimento incrociato delle graduatorie d'istituto, secondo l’ordine prioritario di fascia, dagli abilitati ai non abilitati alla professione.

Paradossalmente tali supplenze sono attribuite ad aspiranti privi di titolo di abilitazione professionale nonché di esperienza lavorativa della graduatoria cosiddetta di “terza fascia d’istituto”, con la conseguenza di formare un nuovo precariato scolastico, che matura altre aspettative di inserimento lavorativo.

Si invita, dunque, quanti abbiano recentemente conseguito il diploma di abilitazione per classi di insegnamento non impartite o ad esaurimento, soprattutto a carattere tecnico-pratico (ma anche quanti di ruolo siano interessati alla riconversione sul sostegno per esubero), ad iscriversi al gruppo facebook “L’insegnamento che non c’è” (link: http://goo.gl/yyPWRi ) oppure ad inviare una e-mail a [email protected], al fine di elaborare una proposta politica che risponda alle esigenze dei docenti di classi di concorso non più insegnante nella scuola.

L’insegnamento che non c’è (gruppo di docenti abilitati per insegnamenti non impartiti nei nuovi ordinamenti di studi)

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