Età pensionabile: dal 2019 serviranno 67 anni, 1 mese in più del previsto, ecco perché

WhatsApp
Telegram

Dal 1 gennaio 2019 la crescita dell’età pensionabile legata alla speranza di vita Istat sarà più rapida di quanto previsto, scopriamo insieme i motivi.

Dal 1 gennaio 2019 la crescita dell’età pensionabile legata alla speranza di vita Istat sarà più rapida di quanto previsto, scopriamo insieme i motivi.

Nella relazione tecnica alla Legge Fornero si era previsto che l’aumento dell’età pensionabile nel biennio 2019-2020 sarebbe stato di 4 mesi, ma molto probabilmente l’aumento potrebbe essere più repentino.

Il rapporto previsionale più attuale a disposizione, ripreso nel rapporto della Ragioneria Generale dello Stato prevede un incremento di 5 mesi dell’età pensionabile per tale biennio rispetto ai 4 preventivati dallo scenario demografico Istat del 2007.




La Ragioneria dello Stato, quindi, sostiene che nel biennio 2019-2020 saranno necessari 67 anni di età e non 66 anni e 11 mesi per accedere alla pensione di vecchiaia mentre per la pensione anticipata saranno necessari 43 anni e 3 mesi di contribuzione per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne.

Per le pensioni anticipate dei lavoratori che hanno perfezionato i contributi successivamente al 1 gennaio 1996 saranno necessari 64 anni, contro i 63 anni e 11 mesi preventivati mentre saranno necessari 62 anni per il pensionamento dei lavori usuranti.

Il requisito dei 5 mesi di innalzamento anziché 4 riguarderà, quindi, tutte le prestazioni pensionistiche erogate dall’Inps che necessitano di requisito anagrafico che si adegua all’aspettativa di vita.

Al momento nulla è ancora sicuro poiché la fissazione definitiva del requisito anagrafico o dell’anzianità contributiva dovrà essere stabilito da un decreto direttoriale che dovrà essere adottato entro la fine del 2017.

WhatsApp
Telegram

Abilitazione all’insegnamento 30 CFU. Corsi Abilitanti online attivi! Università Dante Alighieri