Decreto del Fare, diminuiscono i fondi per i servizi esternalizzati nella scuola

Di Lalla
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Marco Barone – Dovrebbero essere circa 11 mila i posti accantonati nella scuola, che riguarderebbero i collaboratori scolastici per favorire la così detta esternalizzazione dei servizi svolti oggi, in molte realtà, dalle cooperative.

Marco Barone – Dovrebbero essere circa 11 mila i posti accantonati nella scuola, che riguarderebbero i collaboratori scolastici per favorire la così detta esternalizzazione dei servizi svolti oggi, in molte realtà, dalle cooperative.

L’articolo 54 comma 5 del Decreto del Fare prevede che a decorrere dall’anno scolastico 2013/2014 le istituzioni scolastiche ed educative statali acquistano, ai sensi dell’articolo 1, comma 449, della legge 27 dicembre 2006, n. 296, i servizi esternalizzati per le funzioni corrispondenti a quelle assicurate dai collaboratori scolastici loro occorrenti nel limite della spesa che si sosterrebbe per coprire i posti di collaboratore scolastico accantonati ai sensi dell’articolo 4 del decreto del Presidente della Repubblica 22 giugno 2009, n. 119. A decorrere dal medesimo anno scolastico il numero di posti accantonati non è inferiore a quello dell’anno scolastico 2012/2013.

In relazione a quanto previsto dal presente comma, le risorse destinate alle convenzioni per i servizi esternalizzati sono ridotte di euro 25 milioni per l’anno 2014 e di euro 49,8 milioni a decorrere dall’anno 2015.

Il comma 6 specifica che eventuali ulteriori risparmi di spesa rispetto a quelli indicati al comma 5, tenuto anche conto della compensazione degli effetti in termini di fabbisogno rimangono a disposizione per le esigenze di funzionamento delle istituzioni scolastiche e per le supplenze brevi.

Da un lato si prevede una riduzione dei fondi per l’esternalizzazione dei servizi, che conseguentemente comporterà una riduzione della retribuzione dei lavoratori delle cooperative od una riduzione dell’orario di lavoro e relativa qualità del servizio offerto, dall’altro, con i risparmi ulteriori che deriveranno, si dovrebbero finanziare anche le supplenze brevi, tematica calda nella scuola.

Quella della esternalizzazione dei servizi è una problematica articolata e complessa che ha introdotto nella scuola, in relazione all’accantonamento dei posti, e dunque mancate assunzioni, la prima vera privatizzazione nel settore dell’Istruzione, da un lato lo Stato ha risparmiato privatizzando de facto un servizio che dovrebbe essere pubblico e svolto da personale statale, dall’altro, spesso, ciò ha comportato un
vero aggravio di lavoro per i collaboratori scolastici ed una qualità del servizio non sempre di buon livello, e vista la riduzione dei fondi ivi prevista, il tutto non lascia presagire nulla di buono…

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