Concorso docenti. Prova di storia con domanda copiata, incongruenza tra quesiti e bando. Lettera

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Siamo un gruppo di concorrenti della classe A019 per il Concorso Docenti MIUR 2016 (Filosofia e Storia). Desideriamo segnalare al suo giornale alcune rilevanti irregolarità nelle prove che sono state sostenute il 16 e 18 maggio scorso, completando e aggravando le denunce già circolate su forum, social network e  giornali nazionali  ad opera di altri concorrenti e  di firme illustri del giornalismo italiano .

Siamo un gruppo di concorrenti della classe A019 per il Concorso Docenti MIUR 2016 (Filosofia e Storia). Desideriamo segnalare al suo giornale alcune rilevanti irregolarità nelle prove che sono state sostenute il 16 e 18 maggio scorso, completando e aggravando le denunce già circolate su forum, social network e  giornali nazionali  ad opera di altri concorrenti e  di firme illustri del giornalismo italiano .

In primo luogo, a seguito di una ricerca sul web, è emerso che  una delle domande proposte per la prova di Storia  del 18 maggio – quella relativa ai movimenti di liberazione afroamericani – consisteva, per la maggior parte, in  un brano già edito come quarta di copertina del libro “I lunghi anni Sessanta” di Bruno Cartosio , che riportiamo di seguito:

“Nel 2009 Barack Obama è diventato il primo presidente afroamericano degli Stati Uniti. La sua elezione ha segnato una svolta epocale nella storia americana, le cui radici si possono rintracciare nelle lotte e rivendicazioni dei movimenti sociali che negli anni sessanta hanno combattuto contro la segregazione razziale e per i diritti civili”.

Nonostante il MIUR non abbia ancora reso pubbliche le domande del concorso, tutti i concorrenti che hanno preso parte alla prova potranno riconoscere in queste righe la domanda in questione. Il testo di Cartosio è stato utilizzato – probabilmente reperendolo direttamente su internet –  senza segnalare in alcun modo né la citazione né la paternità . Questo episodio risulta a parer nostro del tutto irregolare dato che, come negli esami di Stato, i testi dei concorsi pubblici dovrebbero essere inediti, per garantire la necessaria equità tra i concorrenti, o quanto meno rispettare la trasparenza nell'agire della pubblica amministrazione. 

Riteniamo inaccettabile rilevare che lo stesso Ministero che ci richiede, in quanto docenti, di educare a un uso corretto e responsabile delle fonti pubbliche  si dequalifichi fino al punto di riciclare testi già editi, piuttosto che somministrare una prova appositamente concepita , come sarebbe stato opportuno.

Altre anomalie riguardano poi le incongruenze tra i quesiti posti e il bando di concorso, come parzialmente segnalato in altre lettere apparse in questi giorni. Alcuni dei quesiti di Storia si riferivano a linee di ricerca senz'altro attuali in ambito accademico, ma  non esplicitamente presenti nel programma contenuto nel bando . In alcuni casi si chiedeva addirittura di fare esplicita menzione di autori e titoli di pubblicazioni scientifiche – nonché dei dibattiti da esse alimentati – quando il bando richiedeva esclusivamente le competenze necessarie a  “fare un confronto critico fra i più diffusi metodi di indagine e fra le prospettive ermeneutiche dei principali approcci storiografici” . Inoltre, non senza una certa ambiguità nella formulazione, le prove richiedevano di indicare, con precisi riferimenti, specifici materiali multimediali e audiovisivi, anch'essi  del tutto estranei al programma pubblicato nel bando . La situazione era aggravata, infine, dal fatto che nei quesiti erano utilizzate diciture ambigue, tanto per indicare gli argomenti richiesti (ad esempio "warfare" e "nation building"), quanto riguardo alle metodologie didattiche che si chiedeva di applicare. Espressioni come "itinerario didattico", "ciclo di lezioni" o "percorso didattico"  non appartengono infatti a un vocabolario tecnico che garantisca la comprensione e l'univocità della domanda .

Tutto ciò va ad aggiungersi, per la classe A19, ad altre scelte poco comprensibili, riguardo alla quali le risposte già diffuse dal MIUR risultano tutt'altro che persuasive. Prima fra tutte quella di  farci svolgere due diverse prove – una per filosofia e l'altra per storia  – nonostante concorressimo per una sola classe di concorso, raddoppiando il numero complessivo delle domande.

Riteniamo doveroso denunciare pubblicamente queste  evidenti irregolarità, inserite nel quadro già caotico di un concorso organizzato in maniera tutt'altro che trasparente , che si sta rivelando sempre più inadeguato a garantire l'ingresso nella scuola pubblica di una classe docente all'altezza delle esigenze attuali.

Restiamo a disposizione per qualsiasi chiarimento e confronto su questi temi all'indirizzo  concorsomiur2016 @gmail.com .

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