Concorso a cattedra. Risposta al ministro: non possono esistere griglie standard se non specificate. Lettera

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L’errore ci dona semplicemente l’opportunità di iniziare a diventare più intelligenti.
(Henry Ford)

L’errore ci dona semplicemente l’opportunità di iniziare a diventare più intelligenti.
(Henry Ford)

Un passo indietro, dopo aver fatto una strada sbagliata, è un passo nella giusta direzione.
(Kurt Vonnegut)

Un uomo che ha commesso un errore e non lo ha riparato, ha commesso un altro errore. (Confucio)

Adesso siamo noi a dire “Smettiamola”: l’abbiamo detto in tutti i modi che si sta sbagliando, ma a tutto c’è un limite. E se pensiamo che questi errori vengono fatti dai rappresentanti tra le più alte cariche delle istituzioni (Ministero, Ministro, Sottosegretario, Parlamentari), beh appare evidente che questo limite sia stato ampiamente travalicato: ora, oltre all’errore, si sta procedendo verso il danno, oltraggiando anche l’intelligenza di un intero corpo docente.

E se a qualcuno ciò può andare bene perché mosso da “alti valori” di “Quovadiana memoria alla Zalone” che spinge verso l’idea di un posto fisso, noi ribadiamo con forza il nostro “Smettiamola!!!”, citando le stesse parole del Ministero.

Ai proverbi iniziali è il caso di aggiungere:

“Errare humanum est, perseverare autem diabolicum”

Perché le cose sono due: o è ignoranza e inettitudine; oppure dolo. Ma nessuna della due cose può essere oltremodo sopportata e giustificata. Una terza possibilità eventuale ci deve essere spiegata.

Ora siamo stanchi di sentire versioni approssimative ed assistere inermi “consigliando” ciò che si deve fare per riportare il tutto nel buonsenso e nella legalità: in tempi non sospetti, abbiamo addirittura inviato PEC agli USR per sottolineare gli errori e l’illegalità di determinate situazioni, per dare la possibilità di riportare tutto nel selciato della legalità prima che iniziasse la procedura.

Queste situazioni, invece, persistono e vengono addirittura avallate. Anche in questo caso, allora, le cose sono due:

1) o tutto è legale quindi si procede e siamo pronti a prenderci le dovute conseguenze di queste dichiarazioni;

2) oppure ci sono chiare infrazioni e situazioni paradossali da correggere che impongono una presa di responsabilità.

Noi docenti quando “sbagliamo” paghiamo duramente: basta sfogliare le pagine dei giornali per leggere di qualche “opinabile” culpa in vigilando, o di posti persi “per aver fatto i bisogni in un cespuglio di notte” 11 anni prima.

Qui si stanno avallando delle procedure irregolari e si sta procurando danno conclamato.

Un Ministro non può permettersi approssimazioni grossolane. Dovrebbe sapere che proprio quanto da lei dichiarato è confutato da sentenze ben precise, o almeno dovrebbe rendere omaggio all’intelligenza dei suoi interlocutori (ndr. siamo pur sempre da anni i formatori delle scuole di questo Paese) e non dichiarare qualcosa senza l’adeguata certezza, che dovrebbe essere autoimposta da chi si appresta a proferire parola determinante su questioni per le quali si decide il futuro professionale di migliaia di docenti.

“Sono quelle standard dei concorsi pubblici” riferito alle griglie è confutato dalla sentenza che più volte abbiamo citato: Tar Campania-Napoli del 27 febbraio 2016 n.1087. Non possono esistere griglie standard se non specificate, come si legge chiaramente nell’articolo de Il Sole 24 ore: “Nei concorsi pubblici le valutazioni in forma numerica sono legittime solo se i criteri sono contenuti nei rispettivi bandi di gara o previsti dalla commissione di gara nella sua prima seduta costitutiva, in ogni caso, prima dell'espletamento delle prove concorsuali scritte ed orali” […] “Il Collegio respinge anche il rilievo sostenuto dalla Provincia secondo il quale sarebbe in ogni caso sufficiente una valutazione esclusivamente numerica (senza alcuna predeterminazione di criteri) […] Il Tar rileva che, abbracciando questa tesi, verrebbe a mancare una griglia di valutazione a cui ancorare la scelta discrezionale del singolo commissario e, pertanto contrasterebbe con l'esigenza di tutela della par condicio e con i principi di cui agli articoli 3 e 97 della Costituzione”.

Non siamo noi a dirlo, lo dice il TAR.

Altrimenti, potremmo fare il concorso e scrivere “la mia risposta è quella standard da scrivere durante i concorsi con griglia standard. #StopAlConcorsoTruffa” e poi denunciare tutti sulla base delle della presenza/assenza delle griglie standard. Sarebbe giusto, lungimirante… ma opportuno?

Si risponda adeguatamente, motivando le risposte con dati e non con opinioni, e si assumano le dovute conseguenze.

Noi siamo pronti ad assumercele ed ancora una volta chiediamo responsabilità (dopo averlo ampiamente fatto): alla luce di quanto sta succedendo, corretta “profezia” di oltre due mesi fa, si ammetta che per gli attuali abilitati sia necessario il doppio canale di assunzione in accordo con la stessa L.107, attraverso il relativo comma 181 che prevede la fase transitoria in deroga alle nuove vie di accesso al ruolo, e si annulli l’attuale concorso procrastinandolo successivamente ad un giusto piano assunzionale che – dopo lo scempio delle varie fasi e le assunzioni senza criterio che risalgono a 8 mesi fa, sic!– è atto dovuto per chi ha dedicato la vita alla Scuola.

In altra ipotesi, siamo pronti a continuare a lottare per tutelare con ogni mezzo i diritti di chi vede annullato il valore di un percorso a causa di scelte di governo che danneggiano tutti:

1) gli abilitati, per i quali il titolo abilitante perde di validità con l’inserimento dei colleghi non abilitati;

2) i colleghi non abilitati, perché se è giusto che partecipino a questo concorso per ciò che la Giustizia sta decidendo, allora hanno visto violato un loro diritto nell’essere esclusi.

Già il primo comunicato congiunto è stato pubblicato; ora, se le istituzioni non ci tutelano e, anzi, ci danneggiano, ci tuteleremo da noi con la prossima azione legale congiunta.

 

Per il movimento spontaneo “In-Segnanti Uniti” – Prof. Ing. Alfredo Pudano – promotore e primo firmatario della petizione Stop Al Concorso Truffa in rappresentanza degli attuali 35306 firmatari.

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