Assunzioni docenti, stop sistema. CISL, domande per disperazione. ANIEF, 40% resta fuori. Governo perde scommessa

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Stop alle domande per la richiesta di assunzione da parte dei docenti precari delle GM e delle GaE per il piano straordinario incluso nella riforma della scuola.

Stop alle domande per la richiesta di assunzione da parte dei docenti precari delle GM e delle GaE per il piano straordinario incluso nella riforma della scuola.

Molte le polemiche e numeri alquanto incerti. Ieri si parlava di 66mila domande su una platea incerta, che si aggira intorno agli 80mila aventi diritto.

"Sul precariato nella scuola il governo perde la scommessa: doveva sparire ma 60mila docenti nella GaE (Graduatoria ad Esaurimento) non entreranno di ruolo. E in più 1 su 3 rifiuta il posto". Lo sottolinea in una nota l'Anief, ricordando che "in 40mila, il 33% dei precari storici, hanno deciso di non partecipare alle assunzioni-lotteria. Poi ci sono i 20mila che rimarranno fuori per carenza di posti messi a bando".

"Altro che fine della 'supplentite', come ci hanno promesso per un anno: perché i precari inseriti nelle GaE (dati Miur) sono 150mila (gli effettivi sarebbero 220mila, però in diversi sono presenti su più classi di concorso), a cui vanno aggiunti i 10mila vincitori e risultati idonei a seguito dell'ultimo concorso a cattedra collocati nelle graduatorie di merito", conclude l'ANIEF.

Sulla questione ci ha inviato un comunicato stampa anche la CISL, "Ancora una volta, nel riferire i dati sulle domande di assunzione pervenute al sistema alla scadenza dei termini, il governo continua a porre grande enfasi sui numeri, dietro ai quali tuttavia si cela una realtà ben diversa da quella che si vorrebbe far credere": lo afferma il segretario generale della Cisl Scuola, Francesco Scrima, relativamente al conto alla rovescia, terminato oggi alle 14, per la presentazione da parte dei precari delle domande di accesso per poter partecipare a un concorso che ha però un bacino nazionale e non soltanto locale.

"In queste settimane noi non abbiamo gestito numeri, abbiamo incontrato migliaia e migliaia di persone – prosegue Scrima – che hanno affollato le nostre sedi territoriali chiedendo assistenze chiare, criteri improvvisati o cambiati in itinere, in un piano di assunzioni destinato a creare, per come è stato impostato e gestito, più problemi di quanti ne avrebbe dovuto e potuto risolvere. Abbiamo chiesto per mesi di essere ascoltati, di poter discutere le nostre proposte, sostenute da una reale conoscenza dei problemi della scuola e di chi ci lavora.

Inutilmente – spiega ancora il sindacalista della Cisl – abbiamo insistito perché si partisse da un serio rilevamento del fabbisogno di organico, cui far seguire l'indicazione di criteri e modalità di gestione del piano di assunzioni. Si è voluto fare l'esatto contrario, mettendo in piedi una procedura farraginosa, forzando le scelte di persone che oggi si vedono costrette ad affrontare il rischio di una mobilità territoriale insostenibile e assurda. Le modalità di questo piano, oltre a non dare risposta alle legittime attese di tanti precari esclusi dalle procedure di assunzione, sembrano fatte apposta per alimentare nuovo contenzioso per le infinite lacune e contraddizioni che le disposizioni ministeriali contengono. Questo c'è dietro ai numeri di cui il governo mena vanto: molta confusione – afferma ancora Scrima – e il disagio di tanta gente che spesso vive con disperazione l'ipotesi di dover lasciare la famiglia per accettare una nomina in una qualunque delle province italiane. Non è, come vergognosamente si è detto, la pretesa di avere il lavoro sotto casa: da sempre – conclude – chi può va a cercare il lavoro dove c'è, come dimostra ampiamente la storia del precariato scolastico".

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