Nastrini liberi Sicilia: esiste il diritto del lavoratore di ruolo di tornare nella sua provincia. Lettera

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Inviato da Anna Dorotea Privitera – A coloro che mettono in dubbio la scelta compiuta nel 2015 dai precari storici delle GAE, che hanno accettato di fidarsi di una legge della Repubblica Italiana, voglio dire alcune cosette:

Che i veri precari storici siamo noi, quelli che partivano da 100 punti per arrivare a oltre 200;
Che la legge 107 era stata preceduta da FAQ ministeriali, in cui si palesava che chi non avesse accettato l’assunzione non avrebbe mai più lavorato; il limite dei 36 imposti nella legge stessa avrebbe fermato di fatto i supplenti, lasciandoli giacere in lenta agonia in GAE fino all’ assunzione;
Che i GAE storici avevano già subito i tagli della famigerata Riforma Gelmini, la quale aveva tagliato qualcosa come 140000 cattedre in due anni, tra il 2009 e il 2011,spingendo all’esilio molti colleghi al Nord, per lo stesso spauracchio che non avrebbero mai più lavorato e che oggi chiamiamo tecnicamente “Immobilizzati”;
Che nessuno di noi machiavellicamente ha accettato il ruolo, per poi cercare delle scappatoie, sperando in un rientro dalla porta posteriore;
Che siamo stati scavalcati dai “Non Idonei” di un concorso, il cui bando precisava che la graduatoria sarebbe rimasta in vigore due anni e solo per i vincitori. Contrariamente sarebbe stata sciolta; invece, persone con una manciata di punti ci hanno superato;
Che noi ex GAE, quando eravamo precari, abbiamo aspettato per quindici anni il nostro turno e non ci siamo mai permessi di massacrare i nostri colleghi di ruolo che avevano scelto di entrare al Nord e di fare ritorno al Sud prima possibile;
Che la 107 sta funzionando solo per noi assunti nel 2015; per i precari e per le altre categorie d’insegnanti di ruolo si stanno applicando altre regole.
E, infine, che non sapevamo di dover essere sballottati a destra e a manca da un algoritmo fallace, comprovato da una perizia tecnica.
Quindi, cortesemente, quando vi riferite a noi, prima di parlare, collegate la bocca al cervello. Perché davvero non se ne può più di tanto disprezzo e tanto veleno nei nostri confronti.
Ricordo che non esiste il diritto del lavoratore precario, perché l’ho vissuto sulla mia pelle, ma esiste quello del lavoratore di ruolo, che intendiamo far valere, nonostante i vostri attacchi.
Aggiungo che io rispetto i colleghi che non hanno fatto domanda di assunzione nel 2015; molti di loro sono miei amici, a cui auguro tutto il bene possibile.
Infine, invito tutti a lottare per “Non Svuotare il Sud”.

Anna Dorotea Privitera
Responsabile Regionale Nastrini Liberi Sicilia
Comitato NONSISVUOTAILSUD

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