Le maestre di infanzia scioperano contro il “Progetto Luglio”: siamo insegnanti, non animatrici

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Il 3 luglio sciopereranno le maestre delle scuole d’infanzia comunali di Bologna contro il Progetto Luglio che prolunga appunto fino al mese di Luglio il servizio delle mastre con il contratto Ente Locale, per andare a coprire un’offerta formativa prima soddisfatta dagli educatori.

“Cari genitori,  il 3 Luglio 2017 ci sarà uno sciopero del personale delle Scuole dell’Infanzia Comunale di Bologna.

Noi maestre abbiamo scelto questa data per non far ricadere lo sciopero sui vostri bimbi ( quel giorno non è prevista la loro presenza) ma per testimoniare il nostro scontento ad una Giunta sempre più inadatta a rappresentarci e che sta cercando di far passare il messaggio che noi maestre non vogliamo lavorare a Luglio, come se fossimo arroccate sulla protezione di un diritto elitario, non più accettabile. Ma non è così.

Il progetto Luglio è solo la punta di un iceberg. Voi genitori non potete sapere che nella stessa scuola ci sono maestre con due differenti contratti e differenti doveri e che il nostro malcontento è aumentato fino ad assumere proporzioni non più accettabili proprio dopo il contratto di assunzione Ente locale, stipulato lo scorso anno.

Questo contratto, che ha sostituito il vecchio contratto scuola, si è rivelato presto, per le tante precarie che attendevano da anni la stabilizzazione, il collaudo di una forma di sfruttamento a tempo indeterminato: – aumento del numero di ore frontali settimanale; le giornate di 7 ore lavorative si sono dimostrate presto usuranti, il numero delle malattie è cresciuto in maniera rilevante ed è facile comprendere quanto sia  umanamente impossibile mantenere una professionalità   oltre le 5 ore frontali con 25 bambini   – aumento sensibile del monte ore annuale, che dovrebbe essere utilizzato per attività non frontali e viene invece utilizzato illegittimamente anche per imporci la copertura delle colleghe assenti, costringendoci a turni massacranti, senza alcun rispetto né per noi e né per la qualità del lavoro che si va ad offrire ai vostri bambini – taglio dei collaboratori, che ha aumentato i carichi di lavoro e quindi anche la conflittualità fra i collaboratori stessi e noi maestre.

In questa cornice si inserisce l’imposizione, da parte dell’Amministrazione, di prolungare fino a Luglio il servizio di noi maestre col contratto Ente locale, per andare a coprire un’offerta che negli anni passati era soddisfatta dagli educatori.

Noi maestre, sfinite fisicamente e moralmente dall’anno di lavoro ancora in corso, questa volta diciamo NO. È chiaro che l’unico interesse dell’Amministrazione è il risparmio e non la qualità del servizio che si fa ad offrire.  A fronte della denuncia di demansionamento, sostenuta da noi maestre, l’Amministrazione risponde che si tratta di prosecuzione dell’attività didattica.

Ma è semplice capire che, essendo aperte la metà delle scuole, molte di noi  saranno spostate in scuole differenti dalla normale sede di lavoro e dovranno occuparsi di bambini che non conoscono in alcun modo…oltretutto in sezioni che superano i 30 gradi (essendo le sezioni sprovviste di condizionatori).

L’Amministrazione ci dovrebbe spiegare come si può fare attività didattica in queste condizioni.

È chiaro a tutti che la didattica non può proseguire oltre il mese di Giugno e che a Luglio i bambini hanno bisogno di attività ludiche all’aria aperta, rinfrescandosi con giochi d’acqua e se possibile in piscina.

Noi maestre rivendichiamo un tempo e un ruolo educativo.  I ‘campi estivi’ non sono ruolo delle insegnanti, preparate per fare didattica e non animazione. Non siamo disposte a svilire e svendere la nostra professionalità.

Inoltre chiediamo a questa Giunta di ritirare il sostegno economico promesso alle famiglie che intendono iscrivere i propri figli ai nidi privati e al contrario di aumentare ed estendere le sezioni di nidi e materne comunali così come dettato dalla Costituzione e così come espresso dalla cittadinanza nel Referendum del 2013.”

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