La scuola supermercato, gli insegnanti fannulloni, nuovo Ministro nuova riforma. Lettera

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Sono un insegnante di scuola secondaria di primo grado, ho 60 anni e sono entrato in ruolo nel 1986, dopo 4 anni di pre ruolo.

Ho quindi maturato un’esperienza scolastica di 34 anni e sono sempre più convinto che la scuola italiana sia diventata pian piano dominio di persone sempre più incompetenti, a cominciare dai ministri che si sono succeduti in quest’ultimo decennio. Ho “subito” varie riforme che avevano sempre lo scopo di migliorare la scuola, ma che di fatto hanno disatteso il risultato, se non ottenendo l’effetto   contrario. La scuola è un meccanismo molto complesso e se non lo si conosce da vicino, mettendoci le mani con delicatezza e buon senso, si rischia di commettere gravi errori che alla fine si ripercuotono solo sugli studenti.

In questi 34 anni di carriera ho visto la scuola diventare sempre meno importante nella vita quotidiana delle famiglie, che a volte sembrano usarla solo come parcheggio per i figli, ma soprattutto è diventata un’istituzione dello stato sulla quale riversare ogni tipo di responsabilità ogni volta che si presenta un problema educativo dei nostri scolari e studenti. Sempre più spesso mi tormentano alcune domande, non ispirate da un credo politico, ma esclusivamente dal semplice buon senso.

Ecco le mie domande:

Perchè un giovane genitore, che fatica ad educare uno massimo due figli e che possiede solo l’esperienza educativa maturata coi propri figli, si permette di giudicare il lavoro di un docente, genitore anche lui, con oltre trent’anni di esperienza e che tutti i giorni ha a che fare con ragazzi di ogni tipo (compresi extracomunitari, disabili, DSA, BES ecc.)? Sarebbe come contestare le cure impartite dal medico solo perchè le medicine sono amare. Vi racconto un caso successo alcuni anni fa ad una mia collega che a settembre incontrò al supermercato un suo alunno assieme alla mamma. “Ciao Alex (nome di fantasia) come stai? Fra due settimane ci rivediamo!” . La mamma: “Stia zitta prof, non ne posso più! Non vedo l’ora che torni a scuola”. La collega: “Signora, lei si lamenta di uno, pensi che noi insegnanti abbiamo a che fare con più di 25 alunni per classe e alcuni anche più problematici di Alex” . Risposta della mamma: “Ah, ma voi siete pagati!” . Chi ha orecchie per intendere…..

Perchè la scuola, che è sempre stata un ente educativo prestigioso dove insegnanti e genitori collaboravano per la crescita armoniosa di un futuro cittadino, è diventata una  specie di supermercato a cui si chiede ogni tipo di prodotto (anche i miracoli!)? Purtroppo il “patto educativo” che esisteva fra gli adulti, per il bene dei ragazzi, oggi non esiste più. Alcuni decenni fa i bambini erano figli un po’ di tutti e se un adulto qualsiasi ne sorprendeva uno a compiere una “marachella” si sentiva in dovere di riprenderlo e anche di avvisare i genitori, che ringraziavano per la premura e non rispondevano come spesso succede oggi: “Come si permette di sgridare mio figlio? Badi agli affari suoi che a mio figlio ci penso io! Mio figlio lo educo come mi pare!”.

Perchè gli insegnanti devono sentirsi dire da un preside: “Ricordatevi che i genitori oggi vengono a scuola con l’avvocato e io non voglio beghe legali! L’Utenza ha sempre ragione!” L’utenza? Allora siamo diventati davvero un supermercato! Penso che tutti i problemi educativi nella scuola siano cominciati proprio quando i  genitori si sono trasformati in “utenti”, abdicando al ruolo di co-responsabili, assieme alla scuola, dell’educazione dei nostri figli. Chiedete a qualsiasi  insegnante quanti genitori durante i colloqui confessano di trovarsi impotenti nell’educare in modo equilibrato i propri figli in un mondo che ha perso ogni solido punto di riferimento. Confesso che a volte mi fanno pena perchè vedo delle persone adulte in grave difficoltà che sembrano aver perso la rotta da seguire e brancolano disperati alla ricerca di un aiuto. E questi sono i genitori migliori, perchè almeno guardano in faccia i problemi, si pongono delle domande, chiedono aiuto  e faticosamente cercano una soluzione. Altri genitori invece, i peggiori,   credono che tutti i problemi dei loro figli siano da imputare a fattori collocati al di fuori della propria famiglia (gli insegnanti, i compagni di classe, gli altri genitori, il dirigente, ecc.).

Perchè di scuola non se ne parla quasi mai sui giornali o in TV? , Perchè di un organismo dello stato che interessa milioni di cittadini fra studenti, famiglie, insegnanti, personale ausiliario, dirigenti e personale amministrativo, se ne parla solo quando scoppia sui giornali l’ennesimo caso di bullismo, o quando un ministro “ispirato” si inventa l’ennesima riforma che crea più problemi anzichè risolverli, oppure quando un insegnante purtroppo perde la testa e si comporta in modo poco consono alla sua professione? Perchè nei talk show televisivi trovano casa solo il ministro o il sottosegretario di turno e mai insegnanti, dirigenti, personale ausiliario e di segreteria, genitori e studenti? Siamo davvero convinti che un ministro appena eletto conosca perfettamente tutte le problematiche della scuola e soprattutto della sua complessa organizzazione? Dalle ultime riforme si direbbe di no.

Perchè gli insegnanti devono continuamente essere umiliati e additati come fannulloni  a causa  della famosa diceria: “Lavorano solo 18 ore a settimana e fanno tre mesi di ferie”? Ormai non mi arrabbio nemmeno più e guardo sconsolato l’ennesimo aggressore di turno. Perchè nessuno spiega in modo chiaro che il lavoro dell’insegnante è in parte ad orario fisso (ore di lezione in classe) e in parte simile a quello di un libero professionista (cioè non ha orario)? Dove mettiamo tutte le ore passate a scuola per Collegi Docenti, Dipartimenti Disciplinari, Consigli di Classe ordinari e straordinari, Ricevimenti dei Genitori e Corsi di Aggiornamento obbligatori e volontari? E  dove mettiamo tutte le ore trascorse a casa (perchè la scuola non ti fornisce il materiale di cui hai bisogno e te lo devi procurare a spese tue) per preparare le lezioni, correggere le verifiche, stilare progetti e relazioni?

E infine: perchè ogni nuovo ministro impone dall’alto la sua riforma (in 20 anni 5 riforme una peggio dell’altra). Perchè non si pensa invece ad una riforma condivisa di ogni ordine e grado di scuola? Dovrebbe essere però progettata con buon senso e coscienza da una “COSTITUENTE DELLA SCUOLA”, formata da chi nella scuola ci studia e ci lavora tutti i giorni (studenti, insegnanti, dirigenti, personale ata, famiglie ecc.), avvalendosi anche del contributo di studiosi, ma che sia una riforma ben studiata e condivisa, che appoggi  su basi solide e individuando una buona volta quali sono i Saperi Fondamentali e imprescindibili che ogni cittadino deve possedere. Il resto sono solo mode passeggere, calcoli elettorali e chiacchiere che confondono.

cordiali saluti

Carlo Alberto Bacilieri

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