Dirigenti scolastici, Udir: prosegue spending review iniziata nel 2011. Stipendi tagliati di 350 euro

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comunicato Udir – Gli stipendi dei dirigenti scolastici sono più bassi della Pubblica amministrazione: si attestano, in media, poco sopra i 60mila euro lordi, che sono anche la metà di quanto percepisce un collega del settore privato. La categoria, sottoposta a pressioni e responsabilità enormi, a iniziare dal versante della sicurezza, è da tempo in fibrillazione: le proteste sono culminate, lo scorso 25 maggio, con lo sciopero proclamato da Udir, che ha riscosso migliaia di adesioni e di presenze in piazza.

L’amministrazione continua ad ascoltare i sindacati rappresentativi, sostenendo a parole di avere intenzione di voler venire incontro alle richieste. I fatti degli ultimi giorni dimostrano il contrario.

A spiegare i motivi per cui ci troviamo dinanzi a un recepimento delle istanze solo di facciata è il sito specializzato sulla dirigenza scolastica governarelascuola.it: “nell’ultimo mese – si legge – al Miur ci sono state una miriade di riunioni, ma dobbiamo dire che i risultati sono stati veramente pochi, almeno a livello di soldi. Tutto si è risolto nella promessa di 10 milioni di euro, che non si sapeva da dove venissero; adesso lo sappiamo, non c’erano, lo stanziamento è stato inserito nel decreto legge sui vaccini. Cosa c’entrino i soldi dei Dirigenti Scolastici con i vaccini è un autentico mistero, ma così funziona il ‘sistema Italia’. Comunque, anche ammesso che alla fine questi 10 milioni arrivino, dobbiamo ricordare che si tratta una cifra lordo-stato, a cui vanno quindi sottratti gli oneri a carico dello stato, poi quelli a carico del dipendente ed infine vanno sottratte le ritenute fiscali; alla fine, sono poco più di 40 euro netti al mese”.

Nel frattempo, i capi d’istituto continuano a essere sottoposti ad un regime di spending review che non ha eguali nel settore della PA: “c’è una cosa che, senza tanto rumore, continua implacabilmente ad andare avanti: i tagli! La Legge di Stabilità 2016 e il Decreto Madia rendono infatti permanenti i tagli che sono iniziati nel 2011 per effetto del Decreto Tremonti. Nella citata Legge si stabilisce due cose: il Fun non può superare l’ammontare dell’anno 2015; per la scuola, il riferimento è l’a.s. 2015/2016; in caso di riduzione del numero dei dirigenti scolastici in servizio, il Fun va diminuito in rapporto alla diminuzione” dei presidi “in servizio, riduzione che agisce anch’essa dal 2011/2012 fino ad oggi; la ratio della norma è chiarissima: al fine di bloccare gli stipendi, se diminuiscono i Dirigenti Scolastici, diminuisce in proporzione anche il FUN, in modo che la retribuzione media rimanga invariata”.

Finché i dirigenti delle scuole diminuiscono, la logica potrebbe anche essere condivisa. Ma cosa accadrà, il prossimo anno, quando verranno assunti i vincitori del concorso proprio per andare a coprire le circa 1.300 scuole rimaste senza guida su un totale di 8.406? La risposta è ovvia: gli stipendi di tutti i dirigenti scolastici si ridurranno ancora, di circa 3mila euro annui, pari a 236 euro al mese.

C’è poi il problema del mancato conferimento della “Ria”, la Retribuzione individuale di anzianità: la sottrazione della “voce” stipendiale dall’a.s. 2011/2012 all’a.s. 2016/2017 ha tolto alla categoria quasi 28 milioni di euro: “avrebbero dovuto essere nel Fondo unico nazionale 2016/2017 ed invece non ci sono”. Così, “i Dirigenti Scolastici italiani stanno perdendo in questo anno scolastico 300 euro lordi al mese e non li recupereranno mai, a meno che non ci pensi un giudice”.

Gli ottimisti sostengono che, però, a breve ci penserà il rinnovo contrattuale di comparto, con 85 euro lordi di aumento pro capite, a sistemare le cose. Solo che rimanere a quella cifra significherebbe non recuperare nemmeno i tagli degli anni scorsi. “Verrebbe da dire: rinunciamo al contratto, ridateci in compenso i soldi che ci avete (indebitamente) sottratto dal 2011 ad oggi”, commenta ancora governarelascuola.it.

Il sito internet, poi, torna sulla riduzione degli stipendi cui sono stati sottoposti i dirigenti scolastici del Lazio, chiamati a restituire oltre 3.500 euro a testa: in questo modo, coloro che prestano servizio nella regione “stanno perdendo non 300, ma 600 euro a testa, tanto è vero che la loro posizione variabile nel 2015/2016 è diminuita, nonostante le risorse stanziate dalla Buona Scuola”.

Per il futuro, le cose sono destinate a peggiorare: la Legge 107/15, la Buona Scuola, ha stanziato oltre 10mila euro di Fondo unico nazionale, ma si tratta di una cifra una tantum. Quando, l’anno prossimo, verrà meno, i dirigenti scolastici perderanno rispetto a oggi altri 113 euro. Sommandola agli altri tagli prossimi, si arriva a 350 euro l’anno in meno.

“È proprio il caso di dire che per i presidi italiani la spending review non è finita – commenta Marcello Pacifico, segretario organizzativo della Confedir, cui aderisce Udir – proprio mentre la categoria si aspettava di recepire tutti gli arretrati e gli aumenti che merita. Infatti, devono ancora essere rideterminati tutti i finanziamenti regionali, e recuperati con il ricorso gratuito Udir assieme a tutti gli arretrati e contro il taglio del Fun. Nessun contratto può essere firmato, se non si ottiene la perequazione interna (RIA) ed esterna alle altre aree dirigenziali degli enti locali e centrali. E nemmeno se non si recupera il costo dell’inflazione (nel frattempo salita del 14%)”.

“Anche sulla sicurezza (D.lgs. 81/08) e sulla valutazione (L. 107/15) non ci siamo. Poi, ci sono le reggenze impraticabili e sottopagate, le segreterie ridotte all’osso, i rischi civili e penali sempre maggiori, le competenze allargate a dismisura senza nessun riscontro o supporto degno di questo nome”, conclude Pacifico.

Udir attraverso apposito ricorso intende recuperare tutti gli arretrati sinora non percepiti. Inoltre, il sindacato ha deciso di avviare ricorso al Tar Lazio anche per l’incremento del Fondo Unico nazionale. La giovane organizzazione sindacale, che opera a tutela dei dirigenti scolastici, è pronta anche a impugnare tutti i Contratti Integrativi Regionali che saranno sottoscritti. Aderisci al ricorso gratuito.

Udir mette, infine, a disposizione specifici modelli di diffida, puntando al recupero di una serie di ‘voci’ e diritti sino a oggi negati: Recuperi Erariali, Trattenuta TFR/TFS, Trattenuta ENAM, Indennità di vacanza contrattuale, RIA, FUN. Per informazioni, si può contattare il 331.7713481. Per una consulenza gratuita, scrivere a [email protected]. Per aderire ai ricorsi su RIA, FUN, CIR consultare il sito internet www.udir.it.

8 luglio 2017

Ufficio Stampa Udir

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