Dirigenti scolastici, CIDA chiede aumenti stipendiali e meno responsabilità
Aumenti di stipendi e diminuzione della responsabilità, ecco cosa chiede il CIDA per i dirigenti pubblici.
L’intervento di Giorgio Rembado alla Commissione Affari costituzionali della Camera dello scorso 7 ottobre, secondo un comunicato stampa della CIDA potrebbe portare alla crescita del paese poichè anche se fino ad oggi sono stati numerosi i tentativi di riordino della dirigenza pubblica, anche se quasi mai attuati.
La dirigenza dovrebbe essere riunita da tanti corpi fino ad ora separati.
Il Ruolo Unico, rappresenta uno dei probolemi principali, poichè unico è solo di nome poichè è tripartito e ad esso sonoe sclusi alcuni profili dirigenziali (tra cui i dirigenti scolastici).
Per quel che riguarda, invece, il diritto all’incarico ci si dichiara contrati all’abbandono del principio del diritto all’incarido decorso il periodo di 4 (più eventuali altri 2) anni indipendentemente dalla valutazione unica del dirigente. La stabilità del posto di lavoro deve rimanere come una delle principali garanzie a difesa dell’imparzialità dell PA: un dirigente precario può essere vittima di pressioni. Inoltre per quel che riguarda il dirigente senza incarico è da sottolineare che questi sarebbe privato dei propri emolumenti retributivi con pesanti ricadute sul trattamento di quiescenza e di pensione. La CIDA propone, invece, la salvaguardia del trattamento economico a scadenza dell’incarico per almeno 3 anni.
Va sottolineato, poi, quello che riguarda le responsabilità gestionali del dirigente pubblico poichè secondo l’articolo 11 del decreto si ritiene che i dirigenti “sono titolari in via esclusiva della responsabilità amministrativo-contabile”. Si chiede l’eliminazione di tale inciso poichè in materia di responsabilità il dirigente potrebbe essere stato influenzato nelle sue scelte dagli organi di direzione politica (si parla di influenzare ma si potrebbe anche utilizzare la parola costringere) proprio per la sussistente responsabilità dirigenziali per inosservanza delle direttive.
