Immissioni in ruolo: i margini per assumere i laureati in Scienze della formazione primaria vecchio ordinamento ci sono

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inviato da Romina Venditti – I docenti precari laureati in Scienze della Formazione Primaria vecchio ordinamento inseriti (con riserva) nel piano straordinario di immissioni in ruolo chiedono un atto di coerenza e giustizia da parte del MIUR e del Governo di Renzi.

inviato da Romina Venditti – I docenti precari laureati in Scienze della Formazione Primaria vecchio ordinamento inseriti (con riserva) nel piano straordinario di immissioni in ruolo chiedono un atto di coerenza e giustizia da parte del MIUR e del Governo di Renzi.

L’Associazione Italiana docenti Laureati e Laureandi per le GAE nasce nel 2011, fuori da ogni compagine sindacale, avente come unico fine quello di sanare una questione irrisolta a scapito dei docenti laureati e laureandi in Scienze della Formazione Primaria Vecchio Ordinamento immatricolati nel triennio 2008/2009, 2009/2010, 2010/2011 e laureati dopo il 2010/2011; unica categoria rimasta fuori dall’inserimento in GAE a differenza dei propri colleghi con lo stesso identico percorso formativo: situazione che viola l’art.3 della Costituzione Italiana. Numerose sono state le audizioni politiche e governative volte a risolvere la questione, ma fino ad ora nessun provvedimento formale è stato affrontato per risolvere la questione.

L’Associazione e i suoi iscritti si sono trovati, loro malgrado, a dover intraprendere la via giudiziaria per difendere i propri diritti. La magistratura con una prima sentenza positiva (immettendo “ pleno iure” in GAE dei docenti abilitati e abilitandi in SFP dopo il 2010-2011,tribunale Teramo maggio 2014) ha aperto una valanga di ricorsi in tutti i tribunali d’Italia dai quali a breve si attendono le sentenze.

Nel settembre 2014 Governo e media annunciano,, attraverso il programma “La Buona Scuola “ , le intenzioni dell’Esecutivo in merito alla politica scolastica del nostro paese.

Questo piano porta di innovativo e sorprendente un piano straordinario di immissioni in ruolo che vedrebbe assunti circa 150.000 insegnanti, ponendo fine al precariato storico, evitando così una probabile sanzione da parte dell’Unione Europea e poter garantire una maggiore continuità didattica agli alunni. L’Associazione Italiana docenti Laureati e Laureandi per le GAE ha analizzato con attenzione ogni punto del piano “La Buona Scuola” cogliendo con soddisfazione e plauso l’attenzione che il Governo ha finalmente posto nei confronti dei docenti di SFP V.O. Il Governo in auge, probabilmente accortosi della grave ingiustizia subita da questi docenti, ha deciso di inserire nel piano straordinario di immissioni in ruolo anche i docenti abilitati in SFP V.O. dopo il 2010/2011 nonché i congelati SISS. L’Associazione ha colto con grande entusiasmo tale iniziativa, degna di uno stato di diritto, uno stato equo che non necessita di ordini da parte della Magistratura per risolvere questioni amministrative. Il Governo ha posto due “conditio sine qua non”, due condizioni da soddisfare per poter consentire ai docenti abilitati in SFP dopo il 2010/2011 di rientrare nel piano straordinario di immissioni in ruolo 2015/2016.

Tali condizioni sono:
1. Che non si superino le 148.000 assunzioni
2. Che non si crei esubero nella scuola primaria

Immediatamente l’Associazione ha attivato i propri consulenti tecnici per verificare la fattibilità del piano, alla luce dei dati numerici forniti dal MIUR. Da una prima analisi appare fortemente realizzabile per i seguenti motivi:

a. Il piano di immissioni in ruolo non supererebbe il limite imposto dal governo. Attualmente nelle GAE risultano iscritti 155.000 docenti, ma oggettivamente i docenti iscritti sono circa 98.000 poiché molti di loro, possedendo più abilitazioni, risultano iscritti in più graduatorie. Quindi 98.000 docenti in GAE da cui bisogna sottrarre circa 14.000 docenti entrati di ruolo nel corrente a.s. 2014/2015. Quindi allo stato attuale dalle GAE resterebbero da assumere circa 84.000 docenti. A questi bisogna aggiungere i docenti vincitori e idonei del Concorso 2012 che ammontano a circa 14.000. Per cui da GAE e dalle graduatorie di merito i docenti da assumere sarebbero circa 102.000 (tralasciamo il dato che qualche migliaio di docenti è presente sia in GAE che nelle graduatorie di merito). Se ai 102.000 aggiungiamo i 10.000 docenti (SFP V.O. e congelati SISS) raggiungiamo 112.000 assunzioni, ben lontani dal tetto delle 148.000. In tal modo si svuoterebbero le GAE, le G.M. e si sanerebbe un’ incresciosa ingiustizia verso due categorie di docenti.

b. Mancato esubero nella scuola primaria I docenti laureati in SFP V.O. posseggono nella loro quasi totalità la specializzazione per le attività di sostegno, sia per l’Infanzia che per la Primaria. La loro assunzione coprirebbe la moltitudine di posti di sostegno che risultano scoperti e assegnati molto spesso a docenti senza titolo. Le recenti immissioni hanno inoltre dimostrato la penuria di docenti specializzati sia in GAE che nelle G.M., portando molti USR e USP a ridistribuire i posti per i ruoli assegnandoli alla classe di concorso comune. Si sottolinea anche il bisogno nella Scuola Primaria e nella Scuola dell’Infanzia di docenti specializzati per far fronte ad altri bisogni che la normativa non fa rientrare nelle certificazioni per l’assegnazione del sostegno didattico, si tratta dei bambini con B.E.S., dei DSA e dell’alfabetizzazione linguistica. Inoltre un eventuale lieve esubero verrebbe facilmente riassorbito nell’arco di 1-2 anni, come verificatosi dopo la legge Gelmini del 2008.

L’Associazione resta vigile sull’andamento dei fatti e disponibile al confronto con i tecnici del MIUR in attesa di un atto di coerenza del MIUR e del Governo verso quanto contenuto e diffuso nel piano “La Buona Scuola”.

La Presidente
Romina Venditti

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