Scatti di anzianità. Anief: 110 sentenze in 2 mesi, Miur pagherà 700mila euro

WhatsApp
Telegram

Anief – Un vero e proprio tour di vittorie nei tribunali italiani quello ottenuto dall’Anief negli ultimi due mesi.

 In Piemonte, in particolare, la professionalità dell’Avv. Giovanni Rinaldi, nostro legale sul territorio, ottiene ragione per ben 70 lavoratori precari, tra cui molti Assistenti Amministrativi che da anni si sono visti sfruttare dal Miur con uno stipendio che non ha mai tenuto conto dei tanti anni di esperienza maturati alle dipendenze del Miur. Solo nei tribunali piemontesi, dunque, il Ministero dell’Istruzione è stato condannato a 400mila Euro di risarcimento per mancata corresponsione degli scatti di anzianità.

Le Corti d’Appello di Bari, Bologna e Milano danno piena ragione ai nostri legali di punta sul territorio: Avv. Michele Ursini, che tutela con grande esperienza i diritti dei nostri iscritti presso la Corte d’Appello di Bari, l’Avv. Irene Lo Bue – che ha dimostrato la sua grande professionalità anche presso la Corte d’Appello di Bologna e l’Avv. Francesca Lideo – ormai punto di riferimento per il contenzioso Anief non solo a Milano, ma in tutta la regione Lombardia. I Giudici, infatti, non ha dubbi sulla solidità delle tesi patrocinate dai legali Anief e constata come il riconoscimento del diritto alle progressioni stipendiali attribuito solo al personale di ruolo configuri un’evidente discriminazione cui il Giudice nazionale deve porre rimedio interpretando le norme regolamentari e pattizie interne conformemente ai dettami eurounitari e, “Tenuto conto che il predetto contratto collettivo non esclude, all’art. 79, espressamente i docenti non di ruolo ed impiegati in virtù di contratti a tempo determinato dalla maturazione degli scatti retributivi di anzianità, esso va interpretato, in modo conforme alla clausola n. 4 dell’accordo quadro allegato alla direttiva 1999/70, nel senso che gli aumenti retributivi correlati alla maturazione dell’anzianità di servizio competono anche ai lavoratori della scuola assunti in virtù di contratti a tempo determinato”. La Corte d’Appello di Milano, inoltre, constatando l’illegittimità della reiterazione di contratti a termine su posto vacante per oltre 36 mesi di servizio, condanna il Miur al pagamento di ulteriori 6 mensilità in favore del lavoratore. Anche presso i Tribunali del Lavoro di Catania (Avv. Adriana Carrabino), Catanzaro (Avv. Pietro Rosano), Piacenza (Avv. Irene Lo Bue), Reggio Emilia (Avv. Irene Lo Bue) e Tempio Pausania (Avv. Marcello Frau) il Miur riceve una sonora lezione dai legali Anief con una serie di condanne al pagamento delle progressioni di carriera per un totale di circa 100mila Euro.

I Tribunali del Lavoro di Brescia (con il patrocinio dell’Avv. Lara Bianzani), Roma (Avv. Salvatore Russo) e Vicenza (Avv. Maria Maniscalco), inoltre, specificando che “Le citate norme comunitarie, per come è stato chiarito dalla giurisprudenza comunitaria, vietano che il lavoratore a tempo determinato riceva un trattamento relativo all’anzianità di servizio meno favorevole del lavoratore a tempo indeterminato comparabile per il solo fatto di essere assunto con contratto a termine in quanto, diversamente opinando, si vanificherebbero gli obiettivi della direttiva 1999/70 e dell’accordo quadro (v. sent. 302-305/11 del 18.10.2012 Valenza + altri/AGCM)”, riconoscono il diritto dei ricorrenti al percepimento degli scatti di anzianità e, in aggiunta, anche alla corresponsione del risarcimento del danno per essere stati illecitamente e ripetutamente assunti con contratti a termine su posti vacanti e disponibili per più di 36 mesi di servizio e comminano, dunque, a carico del Ministero dell’Istruzione la condanna aggiuntiva al pagamento in favore dei ricorrenti a titolo di risarcimento del danno di una somma che va dalle 4 alle 12 mensilità dell’ultima retribuzione globale di fatto oltre rivalutazione monetaria e interessi legali” per un totale che supera i 200mila Euro di risarcimento.

“Il nostro sindacato – commenta Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief e segretario confederale Cisal – è nato proprio per tutelare i diritti di tutti i lavoratori della scuola e i precari, in particolare, sono quelli che da sempre hanno subito e subiscono tuttora gravissime discriminazioni. Le nostre azioni legali stanno dimostrando che avevamo ragione e i tribunali di tutta Italia evidenziano come il Ministero abbia palesemente violato l’Accordo Quadro attuato con Direttiva 1999/70/CE sulla non discriminazione del lavoro precario. Siamo orgogliosi di aver patrocinato cause che stanno restituendo dignità ai docenti e al personale ATA precario”.

Anief ricorda che è sempre possibile aderire ai ricorsi per ottenere ragione contro l’illegittima reiterazione di contratti a termine oltre i 36 mesi di servizio e la corresponsione degli scatti di anzianità ai precari.

Anche i docenti già immessi in ruolo possono ricorrere per ottenere gli scatti di anzianità mai percepiti durante il precariato e per ottenere la ricostruzione integrale e immediata della carriera computando per intero il servizio pre-ruolo

Per il personale ATA, inoltre, sono stati predisposti specifici ricorsi per tutelare i loro diritti sia se ancora precari sia se già immessi in ruolo come quello per la ricostruzione di carriera computando integralmente il periodo preruolo, il ricorso per il recupero della differenza retributiva per aver svolto funzioni DSGA, il recupero degli scatti preruolo e il ricorso contro la temporizzazione per i DSGA.

WhatsApp
Telegram

TFA sostegno IX ciclo: aggiunti 40 esempi svolti di prova scritta per un totale di 80. Come prepararsi