Scuola e inclusione. Il docente di sostegno non è stato assegnato: la mamma si sostituisce a lui

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A Bergamo un ragazzino di prima media affetto da autismo, Matteo, quest’anno non ha ancora accanto l’insegnante di sostegno a causa della mancanza di fondi e la madre si è offerta di seguirlo in classe.

A Bergamo un ragazzino di prima media affetto da autismo, Matteo, quest’anno non ha ancora accanto l’insegnante di sostegno a causa della mancanza di fondi e la madre si è offerta di seguirlo in classe.

Dopo aver contattato preside e provveditorato, ha deciso di fare una proposta alla scuola: "La mia proposta disperata è di restare in classe con Matteo, perché certo non posso lasciarlo solo. Il preside acconsente, addirittura mi dice che ci aveva pensato anche lui, come se tutto ciò fosse normale".

Si dice indignata Alessandra Gallone, consigliere comunale e vicecordinatore di Forza Italia a Bergamo, già assessore all’istruzione durante l’amministrazione Veneziani: «Ho appreso dalla stampa questa notizia e sono rimasta davvero senza parole. È una vergogna che un alunno affetto da Dsa inizi un nuovo ciclo di studi, in una nuova classe, con nuovi compagni senza il supporto di un insegnate che lo segua e lo sostenga in questo delicato passaggio. Come è possibile consentire questo e stare a guardare senza fare nulla? Rivolgo un appello all’ufficio scolastico provinciale che sicuramente si sarà già attivato conoscendo la sensibilità e l’attenzione della dirigente Graziani che condividerà come non sia possibile considerare normale che una madre si faccia carico dell’assistenza scolastica del proprio figlio».

«Per quando sia lodevole la proposta della mamma di fare lei da sostegno, Matteo ha il diritto di essere seguito da un professionista – continua Gallone -. Mi appello al Comune perché intervenga, soprattutto all’assessore Marchesi che conosce perfettamente la delicatezza della patologia di questo alunno essendosi dedicata per anni al nostro eccellente Spazio Autismo. Le soluzioni si trovano sempre, è un dovere che le istituzioni hanno nei confronti dei propri cittadini. E mi appello soprattutto al Governo Renzi, che fa continui proclami e annuncia assunzioni di migliaia di precari e poi lascia un ragazzino a scuola senza sostegno. Episodi come questo inficiano il lavoro di tutti gli operatori della scuola che ci mettono passione e impegno per sopperire alle difficoltà che la nostra scuola ha. La buona scuola non e’ fatta di slides a effetto. La buona scuola la fanno gli insegnanti, i presidi, i bidelli, i genitori, gli studenti, gli amministratori seri. Nonostante le riforme dei Governi» conclude Alessandra Gallone.

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