Immissioni in ruolo, 10mila nomine e quasi tutte fuori regione. FLCGIL, non c’è trasparenza nelle operazioni

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Il sindacato FLCGIL interviene con un comunicato stampa sul piano di assunzioni per le fasi B e C, "trasformato in una lotteria anche a causa della mancata unificazione" delle due fasi.

Il sindacato FLCGIL interviene con un comunicato stampa sul piano di assunzioni per le fasi B e C, "trasformato in una lotteria anche a causa della mancata unificazione" delle due fasi.

Secondo quanto riporta il sindacato, da una prima elaborazione sarebbero 10mila le proposte inviate ai docenti precari che hanno fatto domanda per le assunzioni nelle fasi B e C del piano contenuto nella riforma della scuola.

Molte di queste proposte, sempre secondo la FLCGIL, riguarderebbero una regione diversa da quella di inclusione nelle graduatorie. E, continua il comunicato, "i docenti nominati potranno non raggiungere la sede assegnata se hanno già stipulato un contratto a tempo determinato (annuale o fino al termine delle attività didattiche [30/06]) entro venerdì 11 settembre, termine ultimo per l'accettazione della nomina in ruolo."

Un problema che sarebbe stato arginato con l'unificazione delle due fasi, "in modo da garantire l’equità derivata dal posto occupato in graduatoria."

Altra questione che viene denunciata dal sindacato riguarda la trasparenza delle operazioni della fase B. Si è, infatti, parlato di algoritmo le cui regole non sono state rese note in modo ufficiale e l'invio delle nomine è avvenuto in modo individuale, soltanto il singolo candidato ne è a conoscenza.

Il sindacato, infatti, chiede che "le operazioni della fase B siano rese pubbliche (graduatoria generale e nomine effettuate) per un diritto alla trasparenza da parte di chi alla domanda di assunzione ha affidato il suo futuro lavorativo e personale."

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