D’Ottavio (PD): il 10 luglio potremo avere la nuova legge sulla scuola

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On. Umberto D'Ottavio – Il disegno di legge sulla scuola ha superato il penultimo ostacolo, infatti, dopo le modifiche e l'approvazione del Senato, da lunedì prossimo tornerà alla Camera e se non ci saranno cambiamenti diventerà legge dello Stato. Il calendario è già stato stabilito: prima in Commissione Istruzione e poi in aula dal 7 luglio. Si può prevedere che il 10 luglio sia il giorno conclusivo.

On. Umberto D'Ottavio – Il disegno di legge sulla scuola ha superato il penultimo ostacolo, infatti, dopo le modifiche e l'approvazione del Senato, da lunedì prossimo tornerà alla Camera e se non ci saranno cambiamenti diventerà legge dello Stato. Il calendario è già stato stabilito: prima in Commissione Istruzione e poi in aula dal 7 luglio. Si può prevedere che il 10 luglio sia il giorno conclusivo.

Ovviamente perchè questo avvenga la Camera non deve modificare neanche una virgola di quanto approvato al Senato e, vista l'ampia maggioranza che sostiene il Governo in questo ramo del Parlamento, salvo incidenti sarà così.

Per questo possiamo parlare del testo approvato al Senato come quello definitivo e si può cominciare a trarre un bilancio di quasi un anno di lavoro. Mi limito a tre questioni.

IL METODO. Credo che sia il punto più dolente di tutta la vicenda. Non è stato trovato un punto di incontro, nemmeno sulle assunzioni e stabilizzazioni degli insegnanti. Sono state usate parole grosse e si è fatta confusione. Non è emersa una idea di scuola condivisa ( praticamente impossibile farlo), ma neanche si è reso chiaro quali erano le differenze vere e non gli slogan. L'accusa è stata: "avete preso la proposta di Confindustria e l'avete copiata", secondo me no, ma qualche proposta anche di Confindustria è stata raccolta di sicuro. Non è stato coinvolto il sindacato, altra accusa pesante e in gran parte vera in una logica di trattativa che non è quella di questa legge. E potrei aggiungere anche altro, ma sul metodo davvero va fatta una riflessione e di sicuro se si
potesse ricominciare da capo non si percorrerebbe la stessa strada.

LE RISORSE. Anche queste insufficienti, ma strappate con fatica in una situazione che rimane complicata e che vede la spesa pubblica con sempre meno margini di manovra. Le due ultime sentenze della Corte Costituzionale potevano valere quasi 50 miliardi da rimborsare e comunque molti bisogna trovarli per rispettare le sentenze, ripeto strappare risorse in più è una scelta politica che dovrebbe essere meglio apprezzata. Questa legge apre al contributo dei privati con criteri di perequazione, secondo me,
indispensabile per mantenere il livello di qualità e di partecipazione della nostra scuola.

IL CONTENUTO. Quando, finalmente, si potrà parlare del merito della legge al di là della stabilizzazione dei precari, ci si renderà conto di quante buone disposizioni sono contenute nell'articolato. Bisognerà al più presto trovare il modo di aprire una fase virtuosa altrimenti il rischio che vedo è, come è già successo, avremo una applicazione "a macchia di leopardo"con qualcuno che si impegnerà e utilizzerà e preziosi fondi a disposizione e qualcun altro che riuscirà a continuare come se nulla fosse, anzi, dimostrare che non è cambiato niente!

Questi ultimi hanno ragione, questa legge, come tutte le leggi, non si applicano da sole, ci vuole qualcuno che, letti gli articoli, davvero decide come combattere la dispersione scolastica, come migliore i risultati degli studenti, come ridurre le bocciature, quanto tempo dedicare alle lezioni, come rapportarsi con il territorio, come far conoscere agli studenti il mondo del lavoro, come orientare nella scelta degli studi e tanto altro.

Dovranno farlo insegnanti, dirigenti, genitori, studenti e il personale tecnico, ognuno nella propria realtà e autonomia scolastica e tutti insieme per il nostro Paese.

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