Il mese di maggio è il peggiore per valutare il profitto di un anno scolastico. Lettera
Carissimo direttore,
e’ l’ultimo mese di scuola e tutto sembra essere dovuto, mentre la realtà è un’altra, che sia studenti e studentesse sia insegnanti sono stanchi e rendono in questo mese meno di quanto sapevano rendere a dicembre e gennaio.
Non è che le cose debbano essere cambiate, ci mancherebbe!, ma bisognerebbe saper guardare in modo realistico rendendosi conto che oggi non si può chiedere quello che si chiedeva a dicembre che dovrebbe essere considerato il punto vertice della preparazione scolastica. Io sinceramente non capisco perché non si debba in questa valutazione di fine anno tenere in adeguata considerazione che questo di maggio e’ il mese più sbagliato per fare delle valutazioni conclusive.
La scuola è’ tutta da cambiare, vi è’ poco realismo, che invece permetterebbe di valorizzare il bene che fanno i ragazzi e le ragazze. Oggi non si può guardare gli studenti e le studentesse riconoscendo che tutti sono stanchi e che questo incide sui loro risultati. Facciamolo, e ne verrebbe un bene per tutti loro. Altrimenti tutto diventa più complicato e forzato, senza che si capisca e si condivida il bisogno che emerge oggi. Peccato!
Gianni Mereghetti
Insegnante