Cyberbullismo, le parolacce di Paolo Ruffini non piacciono ai prof. Il video

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Oggi l’evento di presentazione dell’iniziativa del Ministero contro il cyberbullismo. Il Ministero invierà una n circolare a tutte le scuole con il decalogo contro l’hate speech sui social.

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Ma un “incidente” ha caratterizzato l’evento, tanto che a Trieste, una delle città collegate, la diretta è stata sospesa per un quarto d’ora.

Gli insegnanti che seguivano il collegamento – racconta Repubblica – non hanno gradito il linguaggio del presentatore, il toscano Paolo Ruffini.

Ecco cosa ha detto il comico “Non fatemi dire parolacce perché ci sono questi signori in giacca e cravatta che non vogliono dica parolacce, ma mi sembra assurdo non dirle perché voi le dite – ha detto rivolgendosi ai ragazzi – e mettere una distanza tra me e voi mi sembra una stronzata”.

“Chiedo scusa alla suora, al preside e alle istituzioni, al ministro, a tutti, ma fatemi dire le parolacce. Fatemele dire”. E poi. “Posso dire un’altra cosa? La volgarità non è dire cazzo, ma la violenza”. Rivolto a un ragazzo che aveva affermato sul palco che provava fastidio per i gay, da cui era nata la discussione, Ruffini ha detto: “Non è un giudizio su di te, ma posso dirti che è più volgare uno schiaffo che non dire vaffan…”.

A queste parole, su richiesta dell’assessora all’Istruzione del Friuli Venezia Giulia, Loredana Panariti, il collegamento da Milano è stato sospeso per circa un quarto d’ora, durante il quale si è svolto un dibattito fra alunni e professori.

Il Ministro stesso ha poi ammesso “Io mi tappavo le orecchie quando diceva le parolacce, ma è stato bravissimo”.

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