“Oltre il voto; valutazione, autovalutazione, rubriche di feedback e uso dell’intelligenza artificiale”: un viaggio pedagogico e culturale guidato dal prof. Antonio Fundarò
Con la quarta e ultima lezione si è concluso presso l’Istituto Professionale Statale “Velso Mucci” di Bra il corso di formazione “Oltre il voto: valutazione, autovalutazione, rubriche di feedback e uso dell’intelligenza artificiale”, un percorso di 12 ore inserito sulla piattaforma ministeriale Scuola Futura e finanziato nell’ambito del PNRR – Missione 4 Istruzione e Ricerca. Il corso, condotto con competenza e passione dal professor Antonio Fundarò, apprezzato collaboratore scientifico di Orizzonte Scuola, si è imposto come un’esperienza di crescita culturale, metodologica e didattica di rara intensità.
Guidato dal dirigente scolastico, professor Gianluca Moretti, coadiuvato dal professor Ivano Paola, tutor del percorso, e sostenuto dall’impeccabile organizzazione della DSGA Francesca Morabito, il progetto ha rappresentato un laboratorio di pensiero e di innovazione, un luogo in cui la valutazione è stata riscoperta nella sua dimensione più profonda e autenticamente educativa.
Un percorso di formazione che diventa esperienza pedagogica
Il professor Fundarò (studioso di pedagogia e formatore con una lunga esperienza nel campo della valutazione e delle metodologie didattiche, dell’Intelligenza Artificiale e della valutazione, apprezzata firma di OrizzonteScuola) ha condotto i corsisti in un viaggio che ha toccato le radici filosofiche, giuridiche e culturali del concetto stesso di “valutare”. Il suo approccio, lontano da ogni rigidità burocratica, ha restituito alla valutazione la sua dimensione etica e narrativa, una forma di accompagnamento educativo che guarda allo studente come persona in divenire, non come destinatario di un verdetto.
Ogni incontro ha offerto momenti di riflessione, dialogo e pratica laboratoriale, permettendo ai docenti partecipanti (provenienti da ogni ordine e grado di scuola) di sperimentare concretamente rubriche di feedback, schede di autovalutazione e strumenti di intelligenza artificiale a supporto della personalizzazione didattica.
Il risultato è stato straordinario: un’adesione profonda ai principi di una valutazione dialogica, fondata sul confronto, sulla consapevolezza e sull’educazione alla responsabilità.
Dalla normativa alla pedagogia del dialogo
Nel corso delle quattro lezioni, il prof. Fundarò ha dimostrato come la valutazione normativa (regolata da decreti, ordinanze e direttive ministeriali) non debba essere interpretata come un vincolo, ma come un punto di partenza per una pedagogia del dialogo. Partendo dall’evoluzione legislativa (dal D.Lgs. 62/2017 all’O.M. n. 3/2025) il relatore ha condotto i docenti alla scoperta del significato profondo del giudizio, distinguendo tra valutazione formativa e sommativa, tra “verdetto” e “narrazione”, tra “misurazione” e “accompagnamento”.
L’idea centrale emersa è che valutare non significhi assegnare un voto, ma illuminare un percorso di crescita, restituire allo studente una mappa dei propri progressi, stimolare il miglioramento continuo e riconoscere il valore dell’impegno.
Ogni valutazione, ha spiegato Fundarò, dovrebbe essere una storia raccontata insieme, un atto di cura e di fiducia reciproca.
Le rubriche di feedback e l’intelligenza artificiale come strumenti trasformativi
Ampio spazio è stato dedicato all’uso delle rubriche di feedback come strumenti di trasparenza e di condivisione tra docenti, alunni e famiglie. Le rubriche, presentate e costruite durante i laboratori, hanno permesso ai corsisti di comprendere come sia possibile trasformare la valutazione da momento conclusivo a processo continuo di apprendimento, valorizzando la personalizzazione e la chiarezza comunicativa.
Un’attenzione particolare è stata riservata anche al ruolo dell’intelligenza artificiale, non come sostituto del docente, ma come alleato intelligente, capace di supportare la progettazione di rubriche, la formulazione di feedback personalizzati, e l’analisi dei progressi degli studenti. Fundarò ha sottolineato l’importanza di un uso etico e consapevole dell’IA, in linea con i principi pedagogici e deontologici che devono guidare sempre il lavoro dell’insegnante.
L’autovalutazione: educare alla consapevolezza
Uno dei temi centrali affrontati è stato quello dell’autovalutazione, considerata dal relatore la “terza gamba” del tavolo della valutazione integrata. Attraverso esempi concreti e schede operative, i docenti hanno potuto sperimentare pratiche di autovalutazione capaci di stimolare negli alunni la consapevolezza dei propri punti di forza e delle aree di miglioramento, favorendo un clima di fiducia e corresponsabilità educativa.
L’autovalutazione, ha ribadito Fundarò, non è solo uno strumento di introspezione, ma un vero atto educativo, un esercizio di libertà e di responsabilità che trasforma lo studente da “oggetto di giudizio” a soggetto attivo del proprio apprendimento.
Una comunità di apprendimento che continua
Il prof. Ivano Paola, tutor del corso, ha saputo valorizzare ogni momento di confronto, creando un clima di cooperazione e di dialogo costruttivo. Sotto la guida attenta e partecipe del dirigente scolastico prof. Gianluca Moretti e con il costante supporto organizzativo della DSGA dott.ssa Francesca Morabito, il corso si è configurato come un modello di formazione efficace, dove teoria, pratica e riflessione pedagogica si sono intrecciate in modo virtuoso.
Gli stessi corsisti, nelle loro restituzioni finali, hanno testimoniato un profondo cambiamento di prospettiva: la valutazione non più percepita come un atto burocratico o punitivo, ma come dialogo continuo, riconoscimento del valore e narrazione condivisa del percorso formativo di ciascuno.
Un plauso al relatore e all’intera comunità scolastica
Le parole del dirigente Moretti hanno sintetizzato il senso del percorso: «Questo corso rappresenta un investimento culturale per la nostra scuola, un passo verso un modo nuovo di pensare e vivere la valutazione». Il tutor Ivano Paola ha aggiunto: «Il professor Fundarò ci ha guidati in un viaggio che non si conclude oggi, ma continua ogni volta che entriamo in classe».
Un plauso, dunque, al professor Antonio Fundarò, che con la sua esperienza, il suo rigore scientifico e la sua sensibilità pedagogica ha saputo offrire ai docenti non soltanto conoscenze, ma una nuova visione educativa, fondata sull’etica, sulla relazione e sulla centralità della persona.
Una scuola che sa valutare è una scuola che sa educare
Il corso “Oltre il voto” ha lasciato un segno profondo: non una semplice formazione, ma un vero atto pedagogico collettivo, capace di rimettere al centro la relazione educativa, il dialogo e la riflessione condivisa. La valutazione, in questa prospettiva, diventa narrazione, cura e speranza: il gesto attraverso il quale la scuola accompagna ogni studente nel viaggio della conoscenza, come un maestro che non giudica la corsa, ma illumina la strada.
Un’esperienza che conferma, ancora una volta, come la formazione guidata dal professor Antonio Fundarò, collaboratore scientifico di Orizzonte Scuola, rappresenti un punto di riferimento nazionale per la riflessione su pedagogia, intelligenza artificiale e valutazione etica. E, come ha sottolineato lo stesso relatore in chiusura: «Valutare non è misurare, ma educare. Non è contare i passi, ma camminare insieme».

