Zagrebelsky: “Le manganellate di Pisa? Un fallimento e un inquietante clima di repressione”
Il costituzionalista Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Consulta, in un’intervista a La Repubblica, condanna duramente le cariche della polizia contro gli studenti a Pisa, definendole “un fallimento” e un segno di “inquietante clima di repressione”.
Zagrebelsky critica il silenzio del governo
Zagrebelsky si rammarica che le prime reazioni a difesa del diritto di manifestazione non siano venute dal governo, ma dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella. “Mi sarei aspettato che le prime reazioni indirizzate a ricordare i limiti e la funzione della polizia, venissero dal governo”, afferma.
Il diritto di manifestare è un diritto fondamentale
Zagrebelsky sottolinea che l’articolo 17 della Costituzione italiana sancisce il diritto di tutti i cittadini di riunirsi pacificamente e senza armi. “L’esercizio dei diritti non era subordinato al beneplacito del governo, come avveniva sotto il fascismo”, spiega. “La nostra Costituzione non prevede alcuna autorizzazione: delle riunioni in luogo pubblico deve essere dato semplicemente un preavviso alle autorità.”
Le manganellate sono un abuso di potere
Secondo Zagrebelsky, le manganellate agli studenti di Pisa sono state un “abuso del diritto” da parte dello Stato. “L’autorità di pubblica sicurezza non è lì per reprimere ma per garantire l’esercizio di quello che è un diritto”, afferma.