Welfare aziendale, no al rimborso delle spese per attività sportiva dei figli se non rientrano nell’ambito scolastico

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L’Agenzia delle Entrate, con risposta a interpello 144/2024, chiarisce che le spese sostenute per le attività sportive praticate dai propri figli, se non rientrano tra le spese rientranti nell’ambito scolastico, non possono essere rimborsate dal datore di lavoro.

Con riferimento ai rimborsi per le spese sostenute per l’attività sportiva praticata dai familiari di cui all’articolo 12 del Tuir spiega l’Agenzia –  l’Amministrazione Finanziaria ha chiarito che i rimborsi non rientrano nell’ambito di applicazione dell’articolo 51, comma 2, lettera f­bis), del Tuir in quanto tale disposizione condiziona la non concorrenza al reddito di lavoro dipendente delle somme e dei servizi per la fruizione di prestazioni aventi finalità di «educazione e istruzione, ludoteche, centri estivi e invernali da parte dei familiari dei dipendenti, e per borse di studio a favore dei medesimi familiari».

La disposizione riguarda i servizi di educazione e istruzione resi nell’ambito scolastico e formativo, compresi i relativi ”servizi integrativi”.

Pertanto le spese per l’attività sportiva praticata dai familiari, solo se svolte nell’ambito di ”iniziative incluse nei piani di offerta formativa scolastica” possono rientrare nell’esclusione prevista dell’articolo 51, comma 2, lettera f­bis), del Tuir.

L’attività sportiva presa in esame nell’interpello non risulta essere svolta nell’ambito di ”iniziative incluse nei piani di offerta formativa scolastica” e, pertanto le somme rimborsate dal datore di lavoro devono essere assoggettate a tassazione.

Risposta Agenzia Entrate

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