Voto in condotta, sospensioni studenti e giudizi sintetici alla scuola primaria: a che punto siamo? Il governo punta all’adozione già nel 2024-2025, ma non sarà facile

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Un’attesa lunga un anno scolastico. È questo lo scenario che si prospetta per l’entrata in vigore delle nuove regole sulla sospensione degli studenti delle scuole secondarie.

Come spiegato più volte in questi mesi, il disegno di legge, attualmente in esame alla Camera dei Deputati, prevede infatti una serie di passaggi che richiederebbero tempi lunghi per la loro completa attuazione.

Il testo, che mira a riformare l’istituto dell’allontanamento dalla scuola, prevede modifiche sostanziali al regolamento disciplinare contenuto nello Statuto degli studenti (DPR 249/1998). In particolare, si introduce la distinzione tra sospensioni brevi (fino a due giorni) e lunghe (oltre i due giorni).

Nel primo caso, gli studenti saranno coinvolti in attività di approfondimento sulle conseguenze dei loro comportamenti. Nel secondo caso, dovranno svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate con il Ministero dell’Istruzione e del Merito.

Tuttavia, l’approvazione del disegno di legge non significherà l’immediata entrata in vigore delle nuove regole. Per quanto riguarda la riforma sulla condotta e la valutazione, sarà un’ordinanza ministeriale, emanata successivamente all’approvazione del disegno di legge, a stabilire ulteriormente i contorni normativi. Un regolamento vero e proprio che il Ministero dovrà pubblicare entro 180 giorni dalla pubblicazione della legge in Gazzetta Ufficiale.

Considerando i tempi tecnici e l’iter parlamentare, non si può escludere che le nuove norme non possano essere applicate prima dell’anno scolastico 2025/26. Per il 2024/25, dunque, a meno di una decisa accelerazione, le procedure per la sospensione degli studenti continueranno ad essere regolate dalle norme attuali.

Voto in condotta e sospensione studenti

Al centro del disegno di legge c’è il voto in condotta, che diventerà dunque più influente e sarà considerato nell’arco dell’intero anno scolastico, anziché solamente per quadrimestre. Comportamenti violenti o aggressivi nei confronti di docenti, studenti e personale scolastico peseranno maggiormente.

La gravità di tali azioni potrebbe portare a conseguenze come la bocciatura, se il voto in condotta scende a cinque, o il debito scolastico in educazione civica nelle scuole superiori, se si raggiunge il sei.

La riforma prevede anche l’introduzione di attività di cittadinanza solidale, oltre alla valutazione del comportamento espressa con un giudizio sintetico nelle scuole elementari e con voti numerici nelle scuole medie, che influiranno sulla media complessiva.

Le nuove norme modificano anche il sistema di sospensioni. Per sospensioni fino a due giorni, lo studente sarà coinvolto in attività di riflessione e approfondimento, culminanti nella produzione di un elaborato critico. Per sospensioni più lunghe, verranno assegnate attività di cittadinanza solidale.

Le linee guida del provvedimento

  • Il voto assegnato per la condotta è riferito a tutto l’anno scolastico e che nella valutazione dovrà essere dato particolare rilievo a eventuali atti violenti o di aggressione nei confronti degli insegnanti, di tutto il personale scolastico e degli studenti.
  • Nelle scuole secondarie di I grado si ripristina la valutazione del comportamento, che sarà espressa in decimi e farà media, modificando così la riforma del 2017.
  • La valutazione del comportamento inciderà sui crediti per l’ammissione all’Esame di Stato conclusivi della scuola secondaria di secondo grado.
  • Si ritiene che la misura della sospensione, intesa come semplice allontanamento dalla scuola, sia del tutto inefficace e, anzi, possa generare conseguenze negative sullo studente. Si prevede pertanto che la sospensione fino a 2 giorni dalle lezioni in classe comporti più scuola, più impegno e più studio. Lo studente sospeso sarà coinvolto in attività scolastiche – assegnate dal consiglio di classe – di riflessione e di approfondimento sui temi legati ai comportamenti che hanno causato il provvedimento.
  • Qualora la sospensione superi i 2 giorni, lo studente dovrà svolgere attività di cittadinanza solidale presso strutture convenzionate. La convenzione conterrà le opportune coperture assicurative.
  • Nel caso di sospensione superiore ai 2 giorni, se verrà ritenuto opportuno dal consiglio di classe, l’attività di cittadinanza solidale potrà proseguire oltre la durata della sospensione, e dunque anche dopo il rientro in classe dello studente, secondo principi di temporaneità, gradualità e proporzionalità

Giudizi sintetici alla scuola primaria

Nello stesso disegno di legge, il Governo ha presentato anche un emendamento che prevede il ritorno ai giudizi sintetici alla scuola primaria, abbandonando dunque la riforma del 2020 che prevedeva invece giudizi descrittivi.

“Basta con le definizioni incomprensibili tipo “avanzato”, “intermedio”, “base”, “in via di prima acquisizione”. Al di là del giudizio analitico, vogliamo che alle elementari le valutazioni siano chiare, semplici: ottimo, buono, discreto, sufficiente, insufficiente, gravemente insufficiente”, ha detto il Ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara.

Il Ministero ha più volte precisato che non si tratta di un ritorno al vecchio sistema di voti numerici. I giudizi sintetici saranno correlati ai livelli di apprendimento raggiunti. L’obiettivo è di migliorare la comunicazione con le famiglie e di dare maggiore valore all’esperienza valutativa delle scuole. Sarà un’ordinanza ministeriale, emanata successivamente all’approvazione del disegno di legge, a stabilire ulteriormente i contorni normativi, come già spiegato sopra.

Nelle scorse settimane le proteste contro tale indirizzo che vuol intraprendere il Governo sono state tante. A tal proposito, ricordiamo che lunedì 15 aprile, dalle h 17:30 alle h 19:30 si terrà una mobilitazione delle associazioni di insegnanti, dirigenti e genitori.

La riforma prevede inoltre l’obbligatorietà delle valutazioni in decimi nel primo quadrimestre per tutti i gradi di istruzione, introducendo un elemento di novità rispetto alla prassi di alcune scuole di omettere i voti in questo lasso di tempo.

Multa per chi aggredisce il personale scolastico

Il Ddl introduce una super multa, che può arrivare fino a 10.000 euro, per chiunque venga condannato penalmente per aggressione a presidi, docenti o personale tecnico-amministrativo. La misura si aggiunge alla legge Sasso, già in vigore, che prevede un aumento delle pene detentive per questi reati.

Estensione del metodo Montessori e Osservatorio sulla sicurezza

Tra le altre novità del Ddl, l’estensione del metodo Montessori a tutto il primo ciclo di istruzione e l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, che avrà il compito di monitorare il fenomeno delle aggressioni e promuovere percorsi formativi di sensibilizzazione.

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