Voto ai 16enni, Grillo è d’accordo e rilancia: “Un 80enne non dovrebbe votare”. Salvini: “Delirante”

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La scena politica italiana è nuovamente in subbuglio dopo le ultime dichiarazioni di Beppe Grillo. L’ex comico e fondatore del Movimento 5 Stelle ha sollevato una nuova polemica con la sua proposta radicale riguardo al diritto di voto.

Durante un recente incontro pubblico, Grillo ha proposto di abbassare l’età minima per votare a 16 anni. Non solo, ha suggerito che il diritto di voto dovrebbe essere proporzionale all’aspettativa di vita, affermando che “un sedicenne dovrebbe votare 8 volte e un 80enne non dovrebbe votare”.

La sua affermazione ha scatenato reazioni di sdegno e incredulità tra gli avversari politici. Matteo Salvini, leader della Lega, è stato tra i primi a rispondere. “Proposta antidemocratica e delirante” ha twittato Salvini, richiamando all’ordine e al rispetto delle regole democratiche.

Anche Lucio Malan, senatore di Fratelli d’Italia, attacca il leader pentastellato: “Una simile istanza va radicalmente contro il dettato e i principi della Costituzione e dell’Unione europea e priverebbe oltre 4 milioni di italiani, tra i quali il presidente della Repubblica, di un diritto fondamentale. Attendo, temo inutilmente, la presa di distanza da parte dei tre leader presenti, a cominciare da Giuseppe Conte, padrone di casa dell’evento, di solito così solerti nell’indignarsi per ben meno”.

La proposta di Grillo, seppur controversa, solleva un dibattito sul coinvolgimento dei giovani nella politica. I giovani, spesso trascurati nelle decisioni politiche, rappresentano il futuro del paese. Tuttavia, l’idea di limitare il diritto di voto degli anziani è stata criticata aspramente.

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