“Volevo essere un duro merita di essere letta in classe. Lucio Corsi, ti aspettiamo a scuola per parlare con gli studenti”: l’appello di una prof al cantautore

“Volevo essere un duro”, seconda classificata a Sanremo 2025, è già un successo. Testo profondo che racconta lo scontro tra chi si vuole essere e chi davvero si è, concludendosi con l’accettazione di sé: “Non sono altro che Lucio”. Per Lucio Corsi, cantautore toscano, un debutto trionfante al Festival della canzone italiana.
Proprio per Lucio Corsi arriva alla nostra redazione un appello: “Venga nella nostra scuola, mettetemi in contatto con lui“, scrive la prof di Filosofia, Iva Francese, del liceo Regina Margherita di Salerno.
“Tutti gli anni approfitto del fenomeno culturale Festival di Sanremo, per dare una lettura in chiave filosofica di alcuni testi delle canzoni proposte in gara e per tentare anche di analizzarle dal punto di vista sociale ed antropologico. Infatti ritengo che esse offrono numerosi spunti di riflessione per i nostri studenti e le nostre studentesse“, ci spiega.
“Queste attività, prevedendo anche l’ascolto in classe, incontrano sempre il favore degli alunni, che non si sottraggono a tutte le proposte educativo-didattiche successive appositamente predisposte. Sono sempre molti i testi con temi sociali o che rispecchiano fenomeni di costume della nostra contemporaneità e mai come quest’anno, con il ritorno del cantautorato puro, molti i testi psicologicamente parlando, che come in uno spaccato della nostra quotidianità, ricalcano emozioni, disordini, fragilità e piccoli malesseri, con i quali siamo costretti fare i conti“.
“Quest’ anno sono stata molto colpita dal testo della canzone del secondo classificato, Lucio Corsi, che a dire la verità mi ha intrigata anche come persona, in tutte le sue performance, ivi compresa quella della serata cover, con la “partecipazione” del mio compagno d’infanzia Topo Gigio. “Volevo essere un duro” merita di essere letta in classe, ogni sua frase richiede un’attenta disamina e necessita una successiva discussione con gli alunni“.
“Quest’anno però non me la sento di condurre il solito Circle Time, forse solo l’autore in persona può spiegare ai ragazzi che cosa significa che non ha mai perso tempo e che è lui che lo ha lasciato indietro; solo lui può dire quanto è duro il mondo per quelli normali e cosa significa volersi sentire un robot che non ha paura del futuro.
Quindi questa lettera, tramite la redazione di Orizzonte Scuola, vuole essere un invito a Lucio Corsi presso la nostra scuola a Salerno, tra un suo impegno e l’altro, magari ad un incontro online se non in presenza, ma in diretta per un colloquio con gli studenti.
In fondo solo lui può insegnarci che non è altro che un gioco da ragazzi…essere Lucio (o meglio, sentirsi semplicemente noi stessi!). Lucio ti aspettiamo!“, conclude la prof.
L’intervento del cantautore è caldeggiato dalla dottoressa Angela Nappi, Preside della scuola, sempre attenta ai bisogni degli studenti e delle studentesse, che nella sua lungimiranza ha pensato di inserirlo in un progetto di Istituto.