Visite fiscali pubblico impiego, Inps introduce novità: ecco cosa cambia nei controlli e nelle fasce orarie. Possibile nuovo decreto ministeriale

L’Inps ha emesso una circolare che elimina le differenze negli orari di reperibilità per le visite fiscali tra i dipendenti pubblici e quelli del settore privato.
La decisione fa seguito a una sentenza del Tar del Lazio, risalente a inizio dicembre, che ha riconosciuto come incostituzionali le attuali fasce orarie, considerandole una violazione dei principi di uguaglianza e ragionevolezza sanciti dalla Costituzione.
I dipendenti pubblici erano finora soggetti a un regime più stringente rispetto ai loro omologhi nel settore privato, con una fascia di reperibilità quotidiana più ampia. La sentenza del Tar, tuttavia, ha giudicato ingiusta questa disparità, ritenendo inoltre il Decreto Madia del 2017, che regolava queste disposizioni, non allineato agli obiettivi di armonizzazione tra i due settori.
La nuova regolamentazione prevede che tutti i lavoratori, indipendentemente dal settore di appartenenza, debbano essere reperibili dalle 10 alle 12 e dalle 17 alle 19, tutti i giorni, inclusi domeniche e festivi.
Sebbene la circolare dell’Inps abbia un carattere temporaneo, essa rappresenta un passo importante verso l’eliminazione delle disparità di trattamento nella gestione delle assenze per malattia. Tuttavia, resta la possibilità che il governo intervenga con un nuovo decreto ministeriale per regolamentare definitivamente la materia.
Nonostante la nuova regolamentazione, restano alcune eccezioni all’obbligo di rispettare le fasce di reperibilità, come nei casi di patologie gravi o stati patologici connessi a situazioni di invalidità riconosciute. Inoltre, è fondamentale che il domicilio per le visite fiscali sia chiaramente indicato nel certificato medico inviato all’Inps.